RACCONTI

Labirinto!? ... È il percorso della vita, di ogni giorno. Non per confondere ma per ricordarci che c'è un percorso, anche nella confusione dei nostri giorni. C'è la via che conduce al centro della vita. Il racconto è la parabola della nostra ricerca la testimonianza della nostra scoperta.


 

Qual è il vero Dono del Natale? ...

Maria Rosa Boccia   (Audio)

Lei, che nella vita aveva ricevuto molti regali, si chiedeva infine quale fosse il dono.
Il dono del Natale intendo.
Così si fece pastora tra i pastori del piccolo presepe di casa.
Si mise nascosta dietro la grossa roccia di cartapesta che lei stessa aveva posizionato proprio di fianco alla capanna vecchia di anni, e aspettò. Aspettò che si facesse notte.

Nell’immobilità di quel presepe un po’ spento.
Ricordò in quell’attesa la luce che aveva il presepe, in anni passati, quando i suoi bambini riempivano il muschio di desideri, e di canti la finta notte di cartone…
L’ultimo presepe.
Costruito nel silenzio di casa.

Nella nostalgia di un nuovo nato…
  Non giunse la malinconia che si aspettava. Già aveva voltato le spalle a ciò che non ritorna, col piglio dell’immaturo che cerca altrove la risposta alla sua eterna inquietudine impossibile a spegnersi.
Si sedette sul muschio e si strinse sulle spalle un mantello di tela chiara e continuò a fissare il silenzio, con riverenza.
Aveva il cuore pieno di desideri. Sì, aveva l’anima gonfia di attese!
Qual era il dono?…
Non quello che avrebbe trovato sotto l’albero illuminato, il mattino seguente, ma il dono della notte di duemila anni prima, il dono del Dio bambino, venuto apposta  nel mondo perché tutti lo potessero ammirare e ricevere.
Osservò la capanna, osservò quell’uomo e quella donna e quel vuoto in mezzo a loro… L’attesa…
Attendere un bambino… Lei lo sapeva com’era quel tipo di attesa, quando cresce nel ventre una speranza; quando lentamente prende forma un futuro di dita, di occhi, di ossa, di pelle, di cuore e di pensieri;  quando, silenziosamente, la tua storia si sdoppia e prende corpo l’amore. Quando ti invade la “paura felice”…
Le era tutto chiaro… l’amore che prende forma.
Non le sembrava incredibile. Tutta quella passione invisibile che d’un tratto si mostra agli occhi e ti meraviglia!
Doveva essere qualcosa d’altro, non solo una nascita anche se di un Dio…
Lei alzò gli occhi verso il cielo di carta e respirò profondamente come era solita fare quando, nelle sere d’estate, sdraiata sul prato, si perdeva nel nero del cielo costellato di galassie e nebulose.
Così accadde: d’un tratto sentì latrati di cani, in lontananza, e belati di pecore che si avvicinavano. Ecco la vita, tra quelle cose di cartone, irrompere e svegliarti dall’immobilità e dalla perdita, come quando immersa nel silenzio della montagna ti accorgi di essere viva per le grida dell’aquila in volo sopra di te…
La donna si alzò e sporse il capo oltre la roccia, che stranamente sembrò fredda e muschiosa, poi portò una mano a ravviarsi i capelli con la fretta di chi è stata colta di sorpresa da una visita inaspettata…
…ecco gli angeli...
Ecco gli angeli!
Uomini e donne. E bambini.

Col canto del cuore a esplodere nell’umido silenzio della notte.

 

Gloria a Dio, 

lo sapeva bene, Gloria a Dio!

E pace in terra, lo sapeva, agli uomini…

Agli uomini

Di buona volontà, sì, l’aveva cantato anche lei tante volte, e tante

E tante…

 

Pace

Pace

Pace ti amo

Pace

Pace ti accolgo

Pace     ti     amo

Pace    stai   in pace

Pace    ti     accolgo

Pace  sei   donna

Pace sei uomo

Nulla

Nulla

Nulla   è  contro di te

 

Pace   svegliati

Pace   riposati

 

Pace    butta via  la paura

Pace non avere paura

Pace sono IO

A cullarti  la vita

Pace protezione

Pace dissolvenza

Dei tentativi falliti

Dei silenzi pesanti

Delle lotte insanguinate

Pace significanza

Della tua lunga inquietudine

Del tuo pianto profondo

Della tua ricerca infinita

Pace sei donna

Pace sei uomo

 

IO dappertutto

IO SEMPRE

IO  DAVVERO

Pace  tua inquietudine

Pace tua paura

Pace tua ricerca

 

 

Pace  vivi

 

Pace  accetta di vivere

 

Pace attraversa la vita

 

Pace … porta

 

Pace … la vita

 

Pace

 

Senza temere

 

Mai più

  

Non fu un ritorno intessuto di nostalgia

Non fu il risveglio da un sogno.

Lei portò una mano sul cuore

Un battito d’ali

Le fece mancare un respiro.

 

Ma il passo era già pronto ad andare

E il sorriso ad incontrare

E la mano ad accarezzare.

 

Il dono era stato donato.

Chiuso nel cuore.

Preciso nella mente danzante.

Acqua pura di fonte sempre viva.

Luce inestinguibile.

Canto dell’anima.