RACCONTI

Labirinto!? ... È il percorso della vita, di ogni giorno. Non per confondere ma per ricordarci che c'è un percorso, anche nella confusione dei nostri giorni. C'è la via che conduce al centro della vita. Il racconto è la parabola della nostra ricerca la testimonianza della nostra scoperta.

"Quando un albero è solo"

di Felicité Lamennais

 

Quando un albero è solo, è squassato dal vento e spogliato delle sue foglie, ed i suoi rami invece di elevarsi si abbassano come se cercassero la terra.

Quando una pianta è sola, non trovando riparo contro l'ardore del sole, langue, si dissecca e muore.

Quando l'uomo è solo, il vento della potenza lo curva verso la terra, e l'ardore della cupidigia dei grandi di questo mondo assorbe il succo che lo nutre.

Non siate dunque come la pianta e come l'albero che sono soli: ma unitevi gli uni agli altri e appoggiatevi e proteggetevi mutualmente. Finché sarete disuniti e ciascuno non penserà  che a sé, voi non dovete attendere che sofferenza, malanno e oppressione.

Che vi è di più debole del passerotto e di più disarmato della rondine? Eppure, quando appare l'uccello rapace, le rondini ed i passerotti riescono a cacciarlo, ammassandosi contro di lui e inseguendolo tutti assieme. Segui l'esmpio del passerotto e della rondine.

Colui che si separa dai propri fratelli, la paura lo insegue quando cammina, si siede accanto a lui quando riposa e non lo abbandona neppure durante il sonno.

Allora, se vi si domanda quanti siete? Rispondete: "Noi siamo uno, perché i nostri fratelli sono noi, e noi siamo i nostri fratelli."

Dio non ha creato né piccoli né grandi, né padroni né schiavi, né re né sudditi: Egli ha fatto tutti gli uomini uguali.

Ma, fra gli uomini, alcuni sono meglio dotati di forza o di corpo o di spirito o di volontà e sono quelli che cercano di assoggettare gli altri, quando l'orgoglio e la cupidigia soffocano in loro l'amore verso i propri fratelli.

E Dio sa che accadrà, e perciò ha ordinato agli uomini di amarsi, in modo da rimanere uniti e che i deboli non cadano sotto l'oppressione dei forti.

Perché colui che è più forte di un solo, sarà meno forte di due; e colui che è più forte di due, sarà meno forte di quattro; e così i deboli nulla avranno da temere, quando, amandosi fra loro, saranno veramente uniti.

Un uomo viaggiava per i monti ed arrivò in un luogo ove una grande roccia, essendo rotolata sul sentiero, l'aveva del tutto ingombrato, e fuor di quel sentiero non v'era altro passaggio né a sinistra né a destra.

Orbene quest'uomo, vedendo che non poteva continuare il proprio viaggio a cagione della roccia, cercò di smuoverla per aprirsi un passaggio, s'affaticò molto in quel lavoro, ma i suoi sforzi furono vani.

Vedendo ciò sedette pieno di tristezza e disse: "Che sarà di me, quando arriverà la notte e mi sorprenderà in questa solitudine, senza cibo, senza riparo, senza difesa alcuna, nell'ora in cui le bestie feroci escono in cerca di preda?".

E mentre era assorto in questo pensiero, sopravvenne un altro viaggiatore; questi, avendo tentato ciò che aveva tentato il primo, ed essendosi visto impotente a rimuover la roccia, sedette in silenzio ed abbassò la testa.

Dopo di lui, ne vennero molti altri e nessuno poté smuovere la roccia, e la paura era in tutti ben grande.

Infine uno di loro disse agli altri: "Fratelli miei, preghiamo il Padre nostro che sta nei cieli: forse egli avrà pietà di noi in questa angoscia".

E questa parola fu ascoltata ed essi pregarono di cuore il Padre che sta nei cieli.

E quando ebbero pregato, colui che aveva detto: "Preghiamo", disse ancora: "Fratelli miei, ciò che ciascuno di noi non è riuscito a fare da solo, chi sa se non lo faremo tutti assieme? ".

Ed essi si alzarono ed assieme spinsero la roccia, e la roccia cedette ed essi continuarono il viaggio in pace.

Il viaggiatore è l'uomo, il viaggio è la vita, la roccia sono le miserie che egli incontra ad ogni passo lungo il proprio cammino.

Nessun uomo sarebbe capace di sollevare da solo quella roccia; ma Dio ne ha misurata la mole in modo che essa non arresti mai coloro che viaggiano assieme.

 

( da Yves Lettir, "Les paroles d'un croyant" de Lamnais )