UN ABBRACCIO ECUMENICO |
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Una stretta di mano, un abbraccio, una frase, una condivisione di affetto e di vicinanza. | ||||||
Il panettiere del fornaio accanto - in maniche di camicia sudata e infarinata - insieme al capo della comunità ebraica vestito a lutto; il gruppo dei pastori protestanti - giovani aitanti americani e coreani - insieme ai barbuti abuna ortodossi del villaggio confinante; i vicini di casa - povera gente squattrinata - insieme al distinto prefetto in giacca e cravatta; la spumeggiante assessore del turismo, insieme agli enigmatici religiosi alowiti. | ||||||
Riuniti casualmente, alla spicciolata, seduti nel salotto della parrocchia, per rendere omaggio a chi ha saputo radunare poveri e potenti, giovani e anziani, senza mai alcuna distinzione di religione, di cultura né di estrazione sociale. | ||||||
A decine, senza tregua, i cittadini antiocheni hanno espresso le loro condoglianze per la scomparsa di Giovanni Paolo II, e hanno manifestato il proprio dolore visitando la nostra chiesa cattolica in Antiochia. Autorità civili, diplomatici, personalità politiche e gente comune - sia cristiani che non - si sono susseguite, in un continuo via vai, per manifestare la propria tristezza per la "perdita di un uomo così santo". | ||||||
E tutti hanno espresso, in un modo o in un altro, il proprio personale dolore per la morte di questo grande Papa.. "Vi siamo vicini nel dolore!", il ritornello più ricorrente, accompagnato dalla consapevolezza che ora il "Santo Padre" riposa nella Luce di Dio. | ||||||
E da là continua la sua azione di riconciliazione e di unità. | ||||||
Sorprendente la commozione, la solidarietà, la compartecipazione. | ||||||
Ora, trascorsi gli otto giorni di lutto, come si conviene in questa cultura orientale, le visite di cordoglio sono andate via via scemando e anche noi possiamo raccogliere emozioni e sentimenti. | ||||||
Nel quaderno in cui sono raccolte le tante firme, rileggiamo anche i ritagli dei giornali, che non si sono risparmiati in foto e dettagli. Mai un Papa ha destato così grande interesse in Turchia e quaggiù. | ||||||
Ricordiamo le bandiere di tutta la nazione a mezz’asta. | ||||||
E alle orecchie ritorna lo scampanio festoso della mattina dell’8 aprile. | ||||||
Anacronismo, per un giorno di lutto? | ||||||
"Non piangete per me, siate felici, come lo sono io!". È tenendo presenti queste parole che ad Antiochia, alla stessa ora in cui cominciava la celebrazione di commiato a Giovanni Paolo II, nel piccolo cortile della chiesa cattolica, abbiamo voluto pregare per e con questo grande Papa, iniziando con una sinfonia di campane della chiesa ortodossa e della chiesa cattolica. | ||||||
Non mancava proprio nessuno per questo "raduno" a festa, il cuore pieno di tristezza, ma anche di gioiosa speranza e di intensa gratitudine. | ||||||
Con un affetto e una stima che non ha precedenti. | ||||||
Papa Giovanni Paolo II è stato un uomo di fede profonda, di dialogo ad ogni costo, di rispetto per qualsiasi uomo. Non si è risparmiato perché la Pace e l’unità regni tra le religioni e tra i credenti dell’unico Dio, come pure tra tutte le nazioni. | ||||||
Nel cuore di ogni uomo e donna di questa terra è rimasto impresso l’intenso amore di quest’uomo di Dio per tutto il Medio Oriente, "terra benedetta da Dio". | ||||||
E, ne siamo sicuri, benché non sia mai riuscito a visitarla personalmente, nelle sue preghiere c’era anche Antiochia, dove vi ha abitato qualche anno Pietro, il primo Papa della storia, prima di andare a Roma. | ||||||
Per questo gli abitanti di questa cittadina nel sud della Turchia sentono di avere un legame indelebile con Roma, ed ora, grazie alla sensibilità di Giovanni Paolo II, quanto mai saldo e apprezzato. | ||||||
Davvero strepitosa la corale partecipazione alla preghiera per l’amato Pontefice. | ||||||
Con il parroco P. Domenico Bertogli, cappuccino parmense, e il piccolo fratello francese di Charles de Foucould, P. Francois, presenti i tre abuna greco ortodossi, il rabbino ebreo e il capo della comunità ebraica antiochena, il muftì della città, i pastori protestanti. | ||||||
Tra le autorità civili il prefetto, sindaco della città, il rettore dell’Università... | ||||||
E poi centinaia di persone che in pieno giorno lavorativo non hanno esitato a lasciare il lavoro, la scuola e a chiudere negozi per poterci essere e testimoniare di aver preso sul serio il sogno del Papa: "vivere la pace in un Medio Oriente riconciliato". | ||||||
In un mosaico variopinto di lingue e di invocazioni corali che sarebbe tanto piaciuto a Giovanni Paolo II, si è pregato Dio in turco, in ebraico, in arabo, ognuno a modo suo, in un’unica voce, ringraziandolo per averci dato un tale uomo e invocandolo perché sul suo esempio al centro della propria esistenza ci sia sempre il dialogo e il rispetto per ogni essere umano. | ||||||
Un evento che rimarrà certo nella storia di questa città. | ||||||
E a ricordo di tutto ciò, numerosi - non importa se cattolici, ortodossi o musulmani - hanno già appeso in casa l’immagine del Papa, stampata per l’occasione, che, in un abbraccio universale, a tutti ripete: "Il dialogo e il rispetto sono la sorgente della Pace!". | ||||||
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Mariagrazia Zambon |