RACCONTI   La lampada del minatore   DIARIO

Un uomo scendeva ogni giorno nelle viscere della terra per scavare dei minerali. Portava con sé solo il piccone e la lampada. Un giorno questa gli cadde di mano e si spense. Non andò a cercarla, anzi sulle prime ne fu quasi contento: "Mi dava parecchio fastidio - disse - dovevo portarla sempre con me, fare attenzione dove la mettevo e anche mentre lavoravo dovevo badare che non si spegnesse... Adesso mi sembra di essere un po’ più libero. Poi... questa strada la faccio da anni, non posso perdermi!".

Ma si accorse ben presto del guaio in cui si trovava. Camminare al buio era un’altra cosa. Prima urtò contro una parete, poi finì in una pozza d’acqua, per fortuna non profonda. Gli sembrò di essere entrato per la prima volta in quel luogo. Si gettò a terra e cominciò a camminare carponi. Si trascinò a fatica e, quando gli sembrò di toccare la roccia che c’era dopo la prima curva, capì che in 3/4 d’ora aveva percorso solo pochi metri. Gli vennero le lacrime agli occhi. Quando, trascinandosi così sulle ginocchia, mise le mani casualmente sulla sua lampada, provò un piacere immenso, come se avesse incontrato la persona più cara al mondo. La baciò come fosse una reliquia e poi l’accese, con cura.

Da allora in avanti non sentì più la noia di portarsela dietro!

( "Presenza Cristiana" - Sacerdoti del Sacro Cuore Dehoniani, Andria - BA )