MISSIONE AMICIZIA

DAL CAMERUN, P. SILVANO ZOCCARATO

CHE NE SARÀ DI PIETRO?

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Un Dono per la Missione...

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Per ogni Catechista in formazione uno degli impegni più seri è quello dello studio della Parola di Dio, che non da soltanto nozioni teoriche, ma che plasma in profondità la vita.
Il Centro di formazione per Catechisti non da ospitalità soltanto ai futuri Catechisti,
ma anche alle loro famiglie.
Nella foto: un momento del Battesimo di loro mogli e figli.
I bambini si educano fin dai primi anni a cercare Dio.
Chi lo trova davvero gli resta fedele per sempre e non lo lascia più.

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IL CATECHISTA DONO ALLA COMUNITÀ
San Paolo dice che, quando Dio vuole una comunità, le fa dono di un apostolo fondatore, di un profeta, di un dottore e di un evangelista. Così è del catechista, il dono grande che il Signore fa alla missione. Arrivo in una comunità, è lui che mi presenta le persone da battezzare, da unire in matrimonio, da riconciliare. Lui le ha preparate da tempo. C'è un malato in villaggio, un moribondo, un problema serio tra cristiani, è lui il primo a essere chiamato. E lui interviene, organizza, invita alla preghiera, prende decisioni. Devo camminare per 30 km in foresta verso un villaggio di cristiani, lui mi accompagna e organizza il lavoro, la festa a cui partecipano anche i protestanti e i pagani. Non so che cosa avrei fatto da solo durante i miei trenta e più anni di missione senza i catechisti. Essi mi facevano da interpreti, mi preparavano il lavoro. Là dove c'è un bravo catechista, la missione è fiorente. Lì c'è un credente, un testimone del Signore, uno che prega. I cristiani sono contenti e lo seguono. Anche i protestanti, i pagani, i musulmani chiedono i suoi consigli.
Oggi le comunità si sono sviluppate e dal catechista-tutto-fare si è giunti a vari tipi di servizi, espletati da varie persone. Per tutti, il missionario deve impegnare le sue forze migliori per formare e per vivere insieme il lavoro di Gesù.
Dopo più di vent'anni di lavoro di formazione, in un centro dove i catechisti vivevano con le loro famiglie e vi restavano per tre anni mantenendosi col loro lavoro, ora posso dedicarmi alla loro formazione nelle parrocchie. Ogni anno li riunisco per un corso di esercizi spirituali, e poi visito e vivo settimane coi catechisti di tre diocesi del Nord del Camerun e in due parrocchie del Ciad.
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CHI AIUTA I CATECHISTI?
Anni fa nella nostra zona i catechisti contestavano il modo di fare dei missionari: "Veniamo alle sessioni, e dobbiamo portarci da mangiare. Stiamo qui una settimana, chi guarda i nostri campi e chi segue la nostra famiglia? Non abbiamo libri per leggere la Parola di Dio e le preghiere. Dove troviamo i soldi? Abitiamo lontano, chi paga i viaggi?".
Oggi la loro contestazione si è calmata, perché si sono resi conto delle difficoltà delle missioni ancora senza mezzi, anche per aiutare i loro preti. Ma le domande persistono, anche se più sommesse. In un incontro col vescovo di Maroua, egli rispondeva ricordando quanto stabilito in diocesi: "È la comunità cristiana che deve aiutare i suoi catechisti!". Sentivo che il vescovo si metteva dalla parte dei catechisti e cercava di risolvere insieme questa necessità importante.
Devo dire che ci sono catechisti che meritano davvero di essere aiutati, che i missionari, preti e suore, non li abbandonano, ma le comunità fanno ancora troppo poco. Non sono abbastanza sensibilizzate. In certe parrocchie, la formazione dei catechisti è seria e i missionari si donano molto per questo. Va aggiunto che, col crescere delle comunità, i bisogni aumentano in molte direzioni: c'è bisogno di sale per riunioni, di ambienti dove passare la notte e di strumenti formativi, come bibbie in francese e nelle lingue locali, libri, quaderni, sussidi vari, ecc.
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TU, DONO AI CATECHISTI.
Durante le ultime vacanze del 2001, ho potuto interessare degli amici e ho distribuito a 30 parrocchie una bella somma perché i catechisti abbiano il necessario per le riunioni, per il cibo, i viaggi e qualche sussidio. Un centro ha potuto essere corredato di letti dignitosi (molti dormono ancora su stuoie per terra) e di tavoli adatti alla scuola. Nel mio lavoro di formazione, collaboro coi sacerdoti Fidei Donum di Treviso, Vicenza, Novara, Milano e Saluzzo in Camerun e in Ciad. Durante queste vacanze, mentre sono a casa con mia madre, classe 1909, vorrei mettere nel cuore dei miei amici un po' della mia passione.
Non voglio chiedere solo soldi. Vorrei che sentissimo nella fede e nell'amore cristiano l’importanza di pregare per questa opera, che ritengo tra le più importanti per la vita della Chiesa. Santa Teresa del Bambino Gesù, ammalata, si offriva e camminava per dare forza ai missionari.
La missione ha bisogno anzitutto di cristiani che pregano. Puoi essere dono del Signore alle missioni con la tua preghiera e con la tua passione missionaria. Poi, se puoi, fa' dono di qualcosa per formare dei bravi catechisti.
Puoi far giungere il tuo dono tramite un sacerdote che mi conosce, che mi farà avere il tuo dono.
Oppure puoi usare il conto corrente postale n. 39208202 intestato a: PIMEDIT Onlus, Via Mosé Bianchi, 94 20149 MILANO, specificando nella causale che l'offerta è per il Progetto KO87 di P. Zoccarato.
Io mi impegno ad aiutare i catechisti che raggiungo.
Per te chiedo al Signore di vivere la missione raggiungendo col cuore i confini del Regno di Dio, e di farti sentire in profondità la forza della Parola che ci brucia e ci spinge.
Grazie!

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P. SilvanoZoccarato, Pime
Via Castagnole, 3
31100 TREVISO Tel: 0422 43 60 11