Emergenza Guinea Bissau

RITAGLI   L'appello del Vescovo di Bafatà   EMERGENZA GUINEA BISSAU

Bafatà, 16 Aprile 2006

Cari amici,
in
Guinea-Bissau non mancano motivi per la paura e la tristezza. Uno di questi è la guerra alla frontiera della Guinea-Bissau con il Senegal. Questa guerra ha obbligato le popolazioni a dislocarsi dalle loro residenze, vivere con grandi difficoltà e sopravvivere alla mancanza d’acqua, di cibo, di medicinali, di comunicazione e piangere la morte della loro amata gente. Oltre a questo, come è possibile parlare di sviluppo, di miglioramento delle condizioni di vita, senza una buona base di stabilità sociale, politica e militare?
Tuttavia, come cristiani siamo chiamati alla gioia e alla speranza, perché, in mezzo a tanto egoismo ed ingiustizia, ci sono persone generose che non desistono di operare per la pace, per il bene delle persone e famiglie più sofferenti. È quello che sta succedendo alla frontiera tra la Guinea-Bissau ed il Senegal: le varie organizzazioni umanitarie, le missioni Cattoliche di Suzana, Ingorè, Chacheu, Bula, Chanchungo, e tante persone di buona volontà non hanno fatto altro che non sia lottare quotidianamente per diminuire la sofferenza di quel popolo.

Siamo chiamati alla gioia e alla speranza perché le religioni, fondate nella fede nello stesso Dio, sono unite nella ricerca della pace nei due paesi. In questo senso sono stati realizzati due incontri interreligiosi. Il primo in Bissau tra i Vescovi della Guinea-Bissau ed il Consiglio Superiore per le Questioni Islamiche. In questo incontro è stato deciso di invitare le comunità cristiane, islamiche e di religione tradizionale affinché intensificassero la preghiera in favore della pace e delle persone morte vittime del conflitto; il secondo nel quale erano presenti 25 leader religiosi, tra cristiani, mussulmani e di religione tradizionale, è stato realizzato nella Curia Diocesana di Bafatà giovedì 6 Aprile scorso. Abbiamo deciso che il venerdì santo, cristiani, mussulmani e religione tradizionale, faremo un giorno di digiuno per la pace in Guinea-Bissau e nel Senegal e, sabato 22 Aprile, ci riuniremo per pregare per questa intenzione.

Invito tutti i diocesani, amici e benefattori affinché si uniscano a noi in questo atto fondamentale di solidarietà con questi nostri fratelli.

A tutti i miei saluti di una Pasqua felice. Che il Signore risorto ci riempia di gioia, di speranza e di pace.

Dom Pedro Carlos Zilli,
Vescovo di Bafatà