Il pane del cielo
donato dal Padre
(Audio)
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, 24quando la folla vide che Gesù non era più là
e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di
Cafàrnao alla ricerca di Gesù.
25Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando
sei venuto qua?».
26Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi
cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani
e vi siete saziati. 27Datevi da fare non per il cibo che non
dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi
darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». 28Gli
dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?».
29Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui
che egli ha mandato».
30Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e
ti crediamo? Quale opera fai?
31I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta
scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». 32Rispose
loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane
dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero.
33Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita
al mondo».
34Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
35Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me
non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
Parola del Signore
Lode a Te o Cristo
Nel Vangelo di
domenica scorsa Gesù distribuiva il pane, oggi si distribuisce come pane, come
un pane che si distrugge per dare vita: chi mangia di me non avrà fame, chi
crede in me non avrà sete, mai! L'uomo nasce affamato, ed è la sua fortuna.
Il bambino ha fame di sua madre che lo nutre di latte, di carezze e di sogni. Il
giovane ha fame di amare e di essere amato. Gli sposi hanno fame l'uno
dell'altra e poi di un frutto in cui si incarni il loro amore. E quando hai
raggiunto tutto questo e dovresti sentirti appagato, a quel punto: ci hai
fatti per te e inquieto è il nostro cuore finché non riposa in te
(sant'Agostino).
C'è una fame più grande, fame di cielo, fame di Dio. Fame di amare e di essere
amati, fame di felicità e di pace per noi e per gli altri. Fame di vita più
grande, più intensa. Eterna.
Ma tu, Gesù di Nazaret, che cosa porti? Grande domanda, la cui risposta è
semplice e folgorante: come allora ha dato la manna, oggi ancora Dio dà.
Due parole semplicissime eppure chiave di volta del Vangelo: Dio dà. Dio
non chiede, Dio dà. Dio non pretende, Dio offre. Dio non esige nulla, dona
tutto. Un verbo così semplice: dare, che racchiude il cuore di Dio. Dare,
senza condizioni, senza un perché che non sia l'intimo bisogno di fecondare, far
fiorire, fruttificare la vita. Poi la risposta si completa: ciò che il Padre
dà è un pane che dà la vita al mondo.
Uno dei vertici del Vangelo: ciò che dà pienezza alla vita del mondo è un
pane dal cielo. La pienezza è un pezzo di Dio in noi. L'uomo è l'unica
creatura che ha Dio nel sangue (Vannucci), e nel respiro.
Uno dei nomi più belli di Dio: Dio è nella vita datore di vita. Dalle sue mani
la vita fluisce illimitata e inarrestabile. E la folla capisce e insieme a noi
dice: Dacci sempre di questo pane. La domanda diventa supplica, comando:
Dacci! Sempre!
Gesù risponde con le parole decisive: sono io il pane della vita.
Annuncia la sua pretesa assoluta: io posso colmare tutta la vostra vita. Io sono
il divino che fa fiorire l'umano! Io sono un pane che contiene tutto ciò che
serve a mantenere la vita: amore, senso, libertà, coraggio, pace, bellezza.
Chi crede in me... Credere è come mangiare un pane, lo assaporo in bocca,
lo faccio scendere nell'intimo, lo assimilo e si dirama per tutto l'essere, Gesù
in me si trasforma in cuore, calore, energia, pensieri, sentimenti, canto.
Il cristianesimo non è un corpo dottrinale, cui aggiungere sempre qualche nuova
definizione dogmatica o etica, ma una vita divina da assimilare, una calda
corrente d'amore da far entrare. Perché giunga a maturazione l'uomo celeste che
è in noi, affinché sboccino amore e libertà, nel tempo e nell'eterno.