L'uomo si nutre dalla bocca di Dio
In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato
dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine
ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio,
di' che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di
solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del
tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti:
“Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani
perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto
anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni
del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se,
gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene,
satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai
culto”».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo
servivano.
Gesù deve scegliere che tipo di Messia diventare, la scelta decisiva di tutta la
sua vita.
La prima scelta riguarda il corpo e le cose: sazia la fame, di' che queste
pietre diventino pane. Pietre o pane, piccola alternativa che Gesù spalanca. E
dice: vuoi diventare più uomo, vivere meglio? Non inaridire la vita a ricerca di
beni, di roba. Sogna, ma non ridurre mai i tuoi sogni a cose e denaro. «Non di
solo pane vivrà l'uomo». C'è dentro di noi un di più, una eccedenza, una
breccia, per dove entrano mondi, creature, affetti, un pezzetto di Dio.
L'uomo vive di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. E accende in me una fame
di cielo che noi tentiamo di colmare con larghe sorsate di terra. Invece il pane
è buono ma più buona è la parola di Dio, il pane è vita ma più vita viene dalla
bocca di Dio.
Dalla bocca di Dio, dalla sua parola è venuta la luce, il cosmo con sua bellezza
e le creature. Dalla bocca di Dio è venuto il soffio che ci fa vivi, sei venuto
tu. Se l'uomo vive di ciò che viene da Dio, io vivo di te: fratello, amico,
amore, di te. Parola pronunciata dalla bocca di Dio per me.
La seconda proposta tocca la relazione con Dio. Buttati giù, provoca un
miracolo! è una sfida, attraverso ciò che sembra il massimo della fede e invece
ne è la caricatura, è la ricerca di un Dio magico a proprio servizio. Buttati,
così potremo vedere uno stuolo di angeli in volo... Mostra un miracolo, la gente
ama i miracoli, e ti verranno dietro. Il diavolo è seduttivo, si presenta come
un amico che vuole aiutare Gesù a fare meglio il messia.
Gesù risponde: non metterai alla prova Dio. Ed è la mia fede: io credo che Dio è
con me, ogni giorno, mia forza e mio canto. Ma io non avanzerò nella vita a
forza di miracoli, bensì per il miracolo di un amore che non si arrende, di una
speranza che non ammaina le sue bandiere.
La terza posta in gioco è il potere sugli altri: prostrati davanti a me e avrai
il mondo ai tuoi piedi. Il diavolo fa un mercato, al contrario di Dio, che non
fa mai mercato dei suoi doni. E quanti lo hanno ascoltato, facendo mercato di se
stessi, in cambio di carriera, una poltrona, denaro facile.
Il Satana dice: vuoi cambiare il mondo con l'amore? Sei un illuso! Assicura agli
uomini pane, miracoli e un leader, e li avrai in mano. Ma Gesù non cerca uomini
da dominare, vuole figli liberi e amanti. Per Gesù ogni potere è idolatria.
Il diavolo allora si allontana e angeli si avvicinano e lo servono. Avvicinarsi
e servire, le azioni da cui si riconoscono gli angeli. Se in questa Quaresima
ognuno si avvicina ad una persona che ha bisogno, ascoltando, accarezzando,
servendo, allora vedremmo la nostra terra assomigliare ad un nido di angeli.
(Letture: Genesi 2, 7-9; 3, 1-7; Salmo 50; Romani 5, 12-19; Matteo 4, 1-11)
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, 1Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto,
per essere tentato dal diavolo. 2Dopo aver digiunato quaranta
giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame.
3Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio
di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». 4Ma egli
rispose: «Sta scritto: "Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni
parola che esce dalla bocca di Dio"».
5Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul
punto più alto del tempio 6e gli disse: «Se tu sei Figlio di
Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: "Ai suoi angeli darà ordini a tuo
riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi
in una pietra"». 7Gesù gli rispose: «Sta scritto
anche: "Non metterai alla prova il Signore Dio tuo"».
8Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli
mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: 9«Tutte
queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». 10Allora
Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: "Il Signore,
Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto"».
11Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si
avvicinarono e lo servivano.
Parola del Signore
Lode a Te o Cristo
Il racconto delle tentazioni ci chiama al lavoro mai finito di mettere ordine
nelle nostre scelte, a scegliere come vivere.
Le tentazioni di Gesù sono anche le nostre: investono l'intero mondo delle
relazioni quotidiane.
La prima tentazione concerne il rapporto con noi stessi e con le cose
(l'illusione che i beni riempiano la vita).
La seconda è una sfida aperta alla nostra relazione con Dio (un Dio magico a
nostro servizio).
La terza infine riguarda la relazione con gli altri (la fame di potere, l'amore
per la forza).
Dì che queste pietre diventino pane! Il pane è un bene, un
valore indubitabile, ma Gesù risponde giocando al rialzo, offrendo più vita:
«Non di solo pane vivrà l'uomo». Il pane è buono ma più buona è la parola
di Dio, il pane dà vita ma più vita viene dalla bocca di Dio. Accende in noi
una fame di cielo: L'uomo vive di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Parola di Dio è il Vangelo, ma anche l'intero creato. Se l'uomo vive di ciò
che viene da Dio, io vivo della luce, del cosmo, ma anche di te: fratello,
amico, amore, che sei parola pronunciata dalla bocca di Dio per me.
La seconda tentazione è una sfida aperta a Dio. «Buttati e credi in un
miracolo». Quello che sembrerebbe il più alto atto di fede - gettati con
fiducia! - ne è, invece, la caricatura, pura ricerca del proprio vantaggio.
Gesù ci mette in guardia dal volere un Dio magico a nostra disposizione, dal
cercare non Dio ma i suoi benefici, non il Donatore ma i suoi doni. «Non
tentare il Signore»: io so che sarà con me, ma come lui vorrà, non come io
vorrei. Forse non mi darà tutto ciò che chiedo, eppure avrò tutto ciò che mi
serve, tutto ciò di cui ho bisogno.
Nella terza tentazione il diavolo alza
ancora la posta: adorami e ti darò tutto il potere del mondo. Il diavolo fa un
mercato, esattamente il contrario di Dio, che non fa mai mercato dei suoi doni.
È come se dicesse: Gesù, vuoi cambiare il corso della storia con la croce? non
funzionerà. Il mondo è già tutto una selva di croci. Cosa se ne fa di un
crocifisso in più? Il mondo ha dei problemi, tu devi risolverli. Prendi il
potere, occupa i posti chiave, cambia le leggi. Così risolverai i problemi: con
rapporti di forza e d'inganno, non con l'amore. «Ed ecco angeli si avvicinarono
e lo servivano».
Avvicinarsi e servire, verbi da angeli. Se in questa Quaresima ognuno di noi
volesse avvicinarsi e prendersi cura di una persona che ha bisogno, perché
malata o sola o povera, regalando un po' di tempo e un po' di cuore, allora per
lei sarebbe come se si avvicinasse un angelo, come se fiorissero angeli nel
nostro deserto.