La Parola di Dio,
parola di vita eterna
(Audio)
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, 60molti dei discepoli di Gesù, dopo aver
ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
61Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano
riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? 62E se
vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? 63È lo
Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto
sono spirito e sono vita. 64Ma tra voi vi sono alcuni che non
credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi
era colui che lo avrebbe tradito. 65E diceva: «Per questo vi
ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
66Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro
e non andavano più con lui.
67Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?».
68Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai
parole di vita eterna 69e noi abbiamo creduto e conosciuto che
tu sei il Santo di Dio».
Parola del Signore
Lode a Te o Cristo
Giovanni mette in
scena il resoconto di una crisi drammatica. Dopo il lungo discorso sul pane dal
cielo e sulla sua carne come cibo, Gesù vede profilarsi l'ombra del fallimento:
molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui.
E lo motivano chiaramente: questa parola è dura. Chi può ascoltarla? Dura
era stata anche per il giovane ricco: vendi tutto quello che hai e dallo ai
poveri. Dure le parole sulla montagna: ama i tuoi nemici, se uno ti
colpisce porgi l'altra guancia.
Ma ciò che Gesù propone adesso non è una nuova morale più o meno ardua, ma una
visione ancora più rivoluzionaria, una fede ancor più dura da comprendere e da
accettare: io sono il pane di Dio; io trasmetto la vita di Dio; la mia carne
dà la vita al mondo. Nessuno aveva mai detto io con questa pretesa, questa
autorità. E poi nessuno aveva mai parlato di Dio così: un Dio che non versa
sangue, versa il suo sangue; un Dio che va a morire d'amore, che si fa piccolo
come un pezzo di pane, si fa cibo per l'uomo.
Finita la religione delle pratiche esterne, dei riti, degli obblighi, questa è
la religione del corpo a corpo con Dio, fino a diventare una cosa sola con lui.
Ed ecco la svolta del racconto: forse volete andarvene anche voi? C'è un
velo di tristezza in Gesù, consapevole della crisi in atto. Ma c'è anche
fierezza e sfida, e soprattutto un appello alla libertà di ciascuno: siete
liberi, andate o restate, ma scegliete seguendo quello che sentite dentro!
Sono chiamato anch'io a scegliere di nuovo, andare o restare. E mi viene in
aiuto la stupenda risposta di Pietro: Signore da chi andremo? Tu solo hai
parole di vita eterna.
Tu solo. Dio solo. Un inizio bellissimo. Non ho altro di meglio. Ed
esclude un mondo intero. Tu solo. Nessun altro c'è su cui poggiare la
vita. Tu solo hai parole: Dio parla, il cielo non è vuoto e muto, e la
sua parola è efficace e tagliente, spalanca la pietra del sepolcro, vince il
gelo, apre strade e nuvole e incontri, apre carezze e incendi.
Tu solo hai parole di vita. Parole che danno vita, la danno ad ogni
parte di me. Danno vita al cuore, allargano e purificano il cuore, ne
sciolgono la durezza.
Danno vita alla mente perché la mente vive di libertà altrimenti patisce;
vive di verità altrimenti si ammala. Vita allo spirito, a questa parte
divina deposta in noi, mantengono vivo un pezzetto di Dio in me, una porzione di
cielo. Parole che danno vita anche al corpo perché in Lui siamo, viviamo
e respiriamo: togli il tuo respiro e siamo subito polvere. Parole di
vita eterna, che fanno viva per sempre la vita, che portano in dono
l'eternità a tutto ciò che di più bello abbiamo nel cuore.