Quel rischio di una fede dal «cuore lontano» piegata all'esteriorità
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, 1si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni
degli scribi, venuti da Gerusalemme. 2Avendo visto che alcuni
dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate 3–
i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati
accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi 4e,
tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano
molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di
oggetti di rame e di letti –, 5quei farisei e scribi lo
interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione
degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». 6Ed egli
rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me.
7Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di
uomini”. 8Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la
tradizione degli uomini». 14Chiamata di nuovo la folla, diceva
loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! 15Non c’è nulla
fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che
escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: 21«Dal
di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male:
impurità, furti, omicidi, 22adultèri, avidità, malvagità,
inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. 23Tutte
queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».
Parola del Signore
Lode a Te o Cristo
Gesù viveva le situazioni di
frontiera della vita, incontrava le persone là dov'erano e attraversava con loro
i territori della malattia e della sofferenza: dove giungeva, in villaggi o
città o campagne, gli portavano i malati e lo supplicavano di poter toccare
almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccavano venivano salvati (Mc
6,56). Da qui veniva Gesù, portando negli occhi il dolore dei corpi e delle
anime, e insieme l'esultanza incontenibile dei guariti. Ora farisei e scribi lo
provocano su delle piccolezze: mani lavate o no, questioni di stoviglie e di
oggetti! Si capisce come la replica di Gesù sia decisa e insieme piena di
sofferenza: Ipocriti! Voi avete il cuore lontano! Lontano da Dio e dall'uomo.
Il grande pericolo, per i credenti di ogni tempo, è di vivere una religione dal
«cuore lontano», fatta di pratiche esteriori, di formule recitate solo con le
labbra; di compiacersi dell'incenso, della musica, della bellezza delle
liturgie, ma non soccorrere gli orfani e le vedove (Giacomo 1,27, II lettura).
Il pericolo del cuore di pietra, indurito, del «cuore lontano» da Dio e dai
poveri è quello che Gesù più teme. «Il vero peccato per Gesù è innanzitutto il
rifiuto di partecipare al dolore dell'altro» (J. B. Metz), e l'ipocrisia di un
rapporto solo esteriore con Dio.
Lui propone il ritorno al cuore, per una religione dell'interiorità. Non c'è
nulla fuori dall'uomo che entrando in lui possa renderlo impuro, sono invece le
cose che escono dal cuore dell'uomo...
Gesù scardina ogni pregiudizio circa il puro e l'impuro, quei pregiudizi così
duri a morire. Ogni cosa è pura: il cielo, la terra, ogni cibo, il corpo
dell'uomo e della donna. Come è scritto: «Dio vide e tutto era cosa buona».
Gesù benedice di nuovo le cose, compresa la sessualità umana, che noi associamo
subito al concetto di purezza e impurità, e attribuisce al cuore, e solo al
cuore, la possibilità di rendere pure o impure le cose, di sporcarle o di
illuminarle.
Il messaggio festoso di Gesù, così attuale, è che il mondo è buono, che le cose
tutte sono buone, che sei libero da tutto ciò che è apparenza. Che devi
custodire invece con ogni cura il tuo cuore perché è la fonte della vita.
Via le sovrastrutture, i formalismi vuoti, tutto ciò che è cascame culturale,
che lui chiama «tradizione di uomini». Libero e nuovo ritorni il Vangelo,
liberante e rinnovatore.
Che respiro di libertà con Gesù! Apri il Vangelo ed è come una boccata d'aria
fresca dentro l'afa pesante dei soliti, ovvii discorsi. Scorri il Vangelo e ti
sfiora il tocco di una perenne freschezza, un vento creatore che ti rigenera,
perché sei arrivato, sei ritornato al cuore felice della vita.