L'insegnamento di Gesù, investire in fraternità
Dal Vangelo
secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 15«Se il tuo
fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui
solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; 16se
non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia
risolta sulla parola di due o tre testimoni. 17Se poi non
ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la
comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
18In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla
terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà
sciolto in cielo.
19In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si
metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei
cieli gliela concederà. 20Perché dove sono due o tre riuniti
nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
Parola del Signore
Lode a Te o Cristo
Solo verbi di dialogo e
di incontro, oggi. Se il tuo fratello sbaglia, va' e ammoniscilo: tu fa il primo
passo, non chiuderti nel silenzio ostile, non fare l'offeso, ma tu riallaccia la
relazione.
Ma che cosa mi autorizza a intervenire nella vita dell'altro? La pretesa della
verità? No, solo la parola fratello. Ciò che ci abilita al dialogo è la
fraternità che tentiamo di vivere, non la verità che crediamo di possedere. Il
dialogo politico è quello in cui si misurano le forze, ma il dialogo evangelico
è quello in cui si misurano le sincerità.
Non nell'isolamento del privato, allora, non nell'illusione dei grandi numeri,
tutto inizia dalla più piccola comunità: io-tu.
Lontano dalle istituzioni, nel cuore della vita, tutto inizia da io-tu.
Se ti ascolta, avrai guadagnato tuo fratello. Verbo stupendo: guadagnare un
fratello. Il fratello è un guadagno, un tesoro per te e per il mondo. Investire
in fraternità è l'unica politica economica che produce vera crescita.
Tutto quello che legherete o che scioglierete sulla terra, lo sarà anche in
cielo. Legare e sciogliere. Questo potere non è conferito alla gerarchia, ma è
per tutti i credenti: è il potere di creare comunione o separazione. «Il potere
di perdonare il male non è il potere giuridico dell'assoluzione, è il potere di
diventare una presenza trasfigurante anche nelle esperienze più squallide, più
impure, più alterate dell'uomo» (Don Michele Do). Diventare presenza
trasfigurante, fare cose che Dio solo sa fare: perdonare i nemici, trasfigurare
il dolore, immedesimarsi nel prossimo, queste sono cose divine, che possono
trasformare, trasfigurare le relazioni...
Ciò che avrete legato, riunito attorno a voi, le persone, gli affetti, le
speranze, non andrà perduto; e ciò che avrete sciolto, liberato attorno a voi,
energie, vita, audacia, sorrisi, lo ritroverete liberato per sempre, nella
storia della terra e in quella del cielo, unica storia. «Ciò che scioglierete»:
come lui che ha sciolto Lazzaro dalle bende della morte; «ciò che legherete»:
come lui che ha legato a sé uomini e donne capaci di fare le cose che Dio fa.
Ciò che scioglierete avrà libertà per sempre, ciò che legherete avrà comunione
per sempre.
Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro.
Non solo nella preghiera, ma anche nell'uomo e nella donna che si amano, nella
complicità festosa di due amici, in chi lotta per la giustizia, in una madre
abbracciata al suo bimbo, Dio è lì. Ma a cosa serve la presenza di Cristo? Che
cosa genera? Cristo è anima e vita di tutto ciò che esiste, presenza
trasformante dell'io e del tu che diventano noi, è la forza di amare che ti
convoglia nello stellato fiume (M. Luzi). Quella forza che convoglia Dio
nell'umano torrente.