I cristiani, amici
dell'uomo e della vita
(Audio)
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, 38Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo
visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non
ci seguiva». 39Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non
c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di
me: 40chi non è contro di noi è per noi.
41Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel
mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua
ricompensa.
42Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in
me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e
sia gettato nel mare. 43Se la tua mano ti è motivo di
scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola,
anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile.
45E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te
entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato
nella Geènna. 47E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo,
gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo,
anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, 48dove il
loro verme non muore e il fuoco non si estingue».
Parola del Signore
Lode a Te o Cristo
Maestro, quell'uomo non era dei nostri. Agli apostoli non importa che un uomo
sia liberato dalla nera presenza del demonio. A loro interessa prima di tutto la
difesa del gruppo, del movimento: l'istituzione è posta prima della persona.
L'uomo malato viene dopo, l'indemoniato può aspettare. La salute, la felicità,
la vita possono attendere.
Invece è Gesù ad affermare: chiunque aiuta il mondo a fiorire, chi è amico della
vita è dei nostri. Secondo la bella definizione di Origene: i cristiani sono
amici del genere umano. O quella del Siracide, sono amici della vita.
Si può essere di Cristo senza appartenere al gruppo dei dodici. Trasferito nel
nostro mondo: si può essere uomini di Cristo senza essere uomini della chiesa,
perché il regno di Gesù è più grande della chiesa, e la chiesa finirà mentre il
regno dei cieli è eterno.
Semini amore, aiuti a guarire l'oceano di male che c'è nel mondo? Allora sei di
Cristo. Quanti lo seguono, senza neppure saperlo, perché seguono l'amore, e sono
capaci di fare miracoli per liberare un uomo dall'ingiustizia, o solo per far
nascere un sorriso sul volto di qualcuno che piange.
Non ripetiamo l'errore dei discepoli che alzano steccati: gli uomini sono tutti
dei nostri e noi siamo di tutti.
Il Vangelo termina con parole dure: Se la tua mano, se il tuo piede, se il
tuo occhio ti scandalizzano, tagliali. È un linguaggio figurato, incisivo,
adottato per dire la serietà con cui si deve pensare al senso della vita.
Perché la sofferenza per una vita sbagliata, per una vita fallita è senza
paragoni con ogni altra sofferenza. Gesù ripete un aggettivo: Il tuo occhio, la
tua mano, il tuo piede. Non dare sempre la colpa del male agli altri, alla
società alla tua infanzia, alle situazioni esterne. Il male si è annidato dentro
di te: è nel tuo occhio, è nella tua mano, è nel tuo cuore. Cerca il tuo mistero
d'ombra e cambialo, convertilo.
La soluzione non è in una mano tagliata. La soluzione è una mano convertita.
Come si converte la mano? Offrendo un bicchiere d'acqua. Chiunque vi darà un
bicchiere d'acqua non perderà la sua ricompensa.
È consolante. Gesù semplifica la vita, la fa semplice. Un sorso d'acqua per
essere di Cristo. Tante volte ci sentiamo frustrati, impotenti, il male è troppo
diffuso, la corruzione troppo forte. Gesù dice: tu porta il tuo bicchiere
d'acqua; fidati, il peggio non prevarrà.
Gesù, uomo senza frontiere, ci ripropone il sogno di un mondo di uomini le cui
mani sanno solo donare, i cui piedi percorrono i sentieri degli amici, un mondo
dove fioriscono occhi più luminosi del giorno, dove tutti sono dei nostri, tutti
amici del genere umano, e per questo tutti amici di Dio.