Il regno di Dio sarà dato a un popolo che produca frutti
(Audio)
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
33Ascoltate un'altra parabola: c'era un uomo che possedeva un
terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per
il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò
lontano. 34Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti,
mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. 35Ma
i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro
lo lapidarono. 36Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei
primi, ma li trattarono allo stesso modo. 37Da ultimo mandò
loro il proprio figlio dicendo: «Avranno rispetto per mio figlio!». 38Ma
i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: «Costui è l'erede. Su,
uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!». 39Lo presero, lo
cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. 40Quando verrà
dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». 41Gli
risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna
ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». 42E
Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i
costruttori hanno scartato è diventata la pietra d'angolo; questo è stato fatto
dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi? 43Perciò
io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne
produca i frutti.
Parola del Signore
Lode a Te o Cristo
Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna, che io non abbia fatto?
È bella questa immagine di Isaia di un Dio appassionato, che fa per me ciò che
nessuno farà mai; un Dio contadino che, come fa ogni contadino, dedica alla
vigna più cuore e più cure che ad ogni altro campo. Dio ha per me una passione
che nessuna delusione spegne, che non è mai a corto di meraviglie, che
ricomincia dopo ogni mio rifiuto ad assediare il cuore.
Per prima cosa, prima di qualsiasi azione, io voglio sostare dentro questa
esperienza: sentire di essere vigna amata, lasciarmi amare da Dio. Non sono
altro che una vite piccolina, ma a me, proprio a me Dio non vuole rinunciare. Il
frutto che Dio attende è come quello della vite: se ogni albero si preoccupasse
solo di se stesso, solo di riprodursi, basterebbero pochi semi ogni molti anni,
un frutto solo. E invece, ad ogni autunno, è un'abbondanza di frutti, una
generosità magnifica offerta a tutti, all'uomo, al piccolo insetto, alla terra
nutrice: la generosità della natura è un modello per il cuore dell'uomo.
La parabola però avanza in un clima di amarezza e di violenza. Mi pare di
intuirne l'origine nelle parole dei vignaioli, insensate e brutali: «Costui è
l'erede, venite, uccidiamolo e avremo noi l'eredità!» Ascoltano quella voce
primordiale e brutale che dice: prendi il posto dell'altro, eliminalo e avrai tu
il suo campo, la sua casa, la sua donna, i suoi soldi. Sii il più forte, il più
crudele, il più furbo e sarai tu il capo. Questa è l'origine di tutte le
vendemmie di sangue della terra.
«Che cosa farà il padrone della vigna dopo l'uccisione del figlio?»
La soluzione proposta dai giudei è logica: una vendetta esemplare, nuovi
vignaioli, nuovi tributi. La loro idea di giustizia è riportare le cose un passo
indietro, a prima del delitto, mantenendo intatto il ciclo immutabile del dare e
dell'avere. Gesù non è d'accordo: il regno di Dio sarà dato a un popolo che ne
produca i frutti.
Il sogno di Dio non è il tributo finalmente pagato, non è la pena scontata, i conti in pareggio, ma una vigna che non maturi più grappoli rossi di sangue e amari di lacrime, bensì grappoli caldi di sole e gonfi di luce. Al di fuori della metafora, Dio sogna una storia che non sia guerra di possessi, battaglia di potere, ma sia vendemmia di generosità e di pace, grappoli di giustizia e di onestà. E forse perfino acini di Dio fra noi. La visione di Gesù è positiva: la storia perenne dell'amore di Dio e del mio tradimento non si risolve in una sconfitta, il mio peccato non blocca il piano di Dio.
L'esito della storia sarà buono, la vigna generosa di frutti, il Padrone non sprecherà i giorni dell'eternità in vendette.