La libertà che il giovane ricco non ha capito
Dal
Vangelo secondo Marco
In quel tempo, 17mentre Gesù andava per la strada, un tale gli
corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro
buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». 18Gesù
gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. 19Tu
conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non
testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”». 20Egli
allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia
giovinezza». 21Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò
e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai
poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». 22Ma a
queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva
infatti molti beni. 23Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse
ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze,
entrare nel regno di Dio!». 24I discepoli erano sconcertati
dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile
entrare nel regno di Dio! 25È più facile che un cammello passi
per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». 26Essi,
ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». 27Ma
Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio!
Perché tutto è possibile a Dio». 28Pietro allora prese a
dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». 29Gesù
gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o
fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del
Vangelo, 30che non riceva già ora, in questo tempo, cento
volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a
persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».
Parola del Signore
Lode a Te o Cristo
Un tale corre incontro al
Signore. Corre, con un gesto bello, pieno di slancio e desiderio. Ha grandi
domande e grandi attese. Vuole sapere se è vita o no la sua. E alla fine se ne
andrà spento e deluso. Triste, perché ha un sogno ma non il coraggio di
trasformarlo in realtà. Che cosa ha cambiato tutto? Le parole di Gesù: Vendi
quello che hai, dallo ai poveri, e poi vieni. I veri beni, il vero tesoro non
sono le cose ma le persone. Per arrivarci, il percorso passa per i comandamenti,
che sono i guardiani, gli angeli custodi della vita: non uccidere, non tradire,
non rubare. Ma tutto questo l'ho sempre fatto. Eppure non mi basta. Che cosa mi
manca ancora? Il ricco vive la beatitudine degli insoddisfatti, cui manca sempre
qualcosa, e per questo possono diventare cercatori di tesori. Allora Gesù
guardandolo, lo amò. Lo ama per quell'eppure, per quella inquietudine che apre
futuro e che ci fa creature di domanda e di ricerca.
Una cosa ti manca, va', vendi, dona.... Quell'uomo non ha un nome, è un tale, di
cui sappiamo solo che è molto ricco. Il denaro si è mangiato il suo nome, per
tutti è semplicemente il giovane ricco. Nel Vangelo altri ricchi hanno
incontrato Gesù: Zaccheo, Levi, Lazzaro, Susanna, Giovanna. E hanno un nome
perché il denaro non era la loro identità. Che cosa hanno fatto di diverso
questi, che Gesù amava, cui si appoggiava con i dodici? Hanno smesso di cercare
sicurezza nel denaro e l'hanno impiegato per accrescere la vita attorno a sé. È
questo che Gesù intende: tutto ciò che hai dallo ai poveri! Più ancora che la
povertà, la condivisione. Più della sobrietà, la solidarietà. Il problema è che
Dio ci ha dato le cose per servircene e gli uomini per amarli. E noi abbiamo
amato le cose e ci siamo serviti degli uomini...
Quello che Gesù propone non è tanto un uomo spoglio di tutto, quanto un uomo
libero e pieno di relazioni. Libero, e con cento legami. Come nella risposta a
Pietro: Signore, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito, cosa avremo in
cambio? Avrai in cambio una vita moltiplicata. Che si riempie di volti: avrai
cento fratelli e sorelle e madri e figli...
Seguire Cristo non è un discorso di sacrifici, ma di moltiplicazione: lasciare
tutto ma per avere tutto. Il Vangelo chiede la rinuncia, ma solo di ciò che è
zavorra che impedisce il volo. Messaggio attualissimo: la scoperta che il vivere
semplice e sobrio spalanca possibilità inimmaginabili. Allora capiamo che Dio è
gioia, libertà e pienezza, che «il Regno verrà con il fiorire della vita in
tutte le sue forme» (Vannucci). Che ogni discepolo può dire: «con gli occhi nel
sole/ a ogni alba io so/ che rinunciare per te/ è uguale a fiorire» (Marcolini).