La voce di Cristo, guida verso la vita
(Audio)
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse: 27«Le mie pecore ascoltano la mia
voce e io le conosco ed esse mi seguono. 28Io do loro la vita
eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
29Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e
nessuno può strapparle dalla mano del Padre. 30Io e il Padre
siamo una cosa sola».
Parola del Signore
Lode a te o Cristo.
Le mie pecore
ascoltano la mia voce. È bello il termine che Gesù sceglie: la voce.
Prima ancora delle cose dette conta la voce, che è il canto dell'essere.
Riconoscere una voce vuol dire intimità, frequentazione, racconta di una persona
che già abita dentro di te, desiderata come l'amata del Cantico: la tua voce
fammi sentire. Prima delle tue parole, tu.
Ascoltano la mia voce e mi seguono. Non dice: mi obbediscono.
Seguire è molto di più: significa percorrere la stessa strada di Gesù, uscire
dal labirinto del non senso, vivere non come esecutori di ordini, ma come
scopritori di strade. Vuol dire: solitudine impossibile, fine dell'immobilismo,
camminare per nuovi orizzonti, nuove terre, nuovi pensieri. Chiamati, noi e
tutta la Chiesa, ad allenarci alla sorpresa e alla meraviglia per cogliere la
voce di Dio, che è già più avanti, più in là.
E perché ascoltare la sua voce? La risposta di Gesù: perché io do loro
la vita eterna. Ascolterò la sua voce perché, come una madre, Lui mi fa
vivere, la voce di Dio è pane per me. Così come «la voce degli uomini è pane
per Dio» (Elias Canetti).
Per una volta almeno, fermiamo tutta la nostra attenzione su quanto Gesù fa per
noi. Lo facciamo così poco. I maestri di quaggiù sono lì a ricordarci doveri,
obblighi, comandamenti, a richiamarci all'impegno, allo sforzo, all'ubbidienza.
Molti cristiani rischiano di scoraggiarsi perché non ce la fanno. Ed io con
loro.
Allora è bene, è salute dell'anima, respirare la forza che nasce da queste
parole di Gesù: io do loro la vita eterna. Vita eterna vuol dire: vita
autentica, vita per sempre, vita di Dio, vita a prescindere. Prima che io dica
sì, Lui ha già seminato in me germi di pace, semi di luce che iniziano a
germinare, a guidare i disorientati nella vita verso il paese della vita.
«Nessuno le strapperà dalla mia mano». La vita eterna è un posto fra le
mani di Dio. Siamo passeri che hanno il nido nelle sue mani. E nella sua voce.
Siamo bambini che si aggrappano forte a quella mano che non ci lascerà cadere.
Come innamorati cerchiamo quella mano che scalda la solitudine.
Come crocefissi ripetiamo: nelle tue mani affido la mia vita.
Dalla certezza che il mio nome è scritto sul palmo della sua mano, dice il
profeta, con una immagine dolce, come di ragazzi che si scrivono sulla mano le
cose importanti, da non dimenticare all'esame; da questa vigorosa certezza, da
non svendere mai, che per Dio io sono indimenticabile, che niente e nessuno mai
mi potrà separare e strappare via, prende avvio la mia strada nella vita: essere
anch'io, per quanti sono affidati al mio amore e alla mia amicizia, cuore da cui
non si strappa, mano da cui non si rapisce.