IV Domenica Tempo
Ordinario - Anno A
Felicità,
parola chiave delle Beatitudini
(Audio)
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, 1vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose
a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. 2Si mise a
parlare e insegnava loro dicendo:
3«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei
cieli.
4Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
5Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.
6Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché
saranno saziati.
7Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
8Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
9Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di
Dio.
10Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il
regno dei cieli.
11Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e,
mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12Rallegratevi
ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Parola del Signore
Lode a Te o Cristo
Le nove Beatitudini sono il cuore del Vangelo; al cuore del Vangelo c’è
per nove volte la parola felicità, c’è un Dio che si prende cura della
gioia dell’uomo, tracciandogli i sentieri. Come al solito, inattesi,
controcorrente, e restiamo senza fiato, di fronte alla tenerezza e allo splendore
di queste parole. Sono la nostalgia prepotente di un tutt’altro modo di essere
uomini, il sogno di un mondo fatto di pace, di sincerità, di giustizia, di
cuori puri. Queste nove parole sono la bella notizia , l’annuncio
gioioso che Dio regala vita a chi produce amore, che se uno si fa carico della
felicità di qualcuno il Padre si fa carico della sua felicità.
Le beatitudini sono il più grande atto di speranza del cristiano. Quando
vengono proclamate sanno ancora affascinarci, poi usciamo di chiesa e ci
accorgiamo che per abitare la terra, questo mondo aggressivo e duro, ci siamo
scelti il manifesto più difficile, incredibile, stravolgente e contromano che
l’uomo possa pensare.
La prima dice: beati voi poveri.
E ci saremmo aspettati: perché ci sarà un capovolgimento, perché diventerete
ricchi. No. Il progetto di Dio è più profondo e vasto. Beati voi poveri,
perché vostro è il Regno, già adesso, non nell’altra vita! Beati, perché
c’è più Dio in voi, c’è più libertà, meno attaccamento all’io e alle
cose.
Beati perché custodite la speranza di tutti. In questo mondo dove si fronteggiano
nazioni ricche fino allo spreco e popoli poverissimi, un esercito silenzioso
di uomini e donne preparano un futuro buono: costruiscono pace, nel lavoro, in
famiglia, nelle istituzioni; sono ostinati nel proporsi la giustizia, onesti
anche nelle piccole cose. Gli uomini delle beatitudini, ignoti al mondo, che
non andranno sui giornali, sono loro i segreti legislatori della storia.
La seconda è la beatitudine più paradossale: Beati quelli che sono
nel pianto . Felicità e lacrime mescolate insieme, forse indissolubili.
Dio è dalla parte di chi piange ma non dalla parte del dolore! Un angelo
misterioso annuncia a chiunque piange: il Signore è con te .
Dio non ama il dolore, è con te nel riflesso più profondo delle tue lacrime
per moltiplicare il coraggio, per fasciare il cuore ferito, nella
tempesta è al tuo fianco, forza della tua forza. La parola chiave delle
beatitudini è felicità. Sant’Agostino, che scrive un opera intera sulla
vita beata, scrive: abbiamo disputato sulla felicità e non conosco
valore che maggiormente si possa ritenere dono di Dio. Dio non solo è
amore, non solo misericordia, Dio è anche felicità. Felicità è uno dei
nomi di Dio.