Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, 1mentre la folla gli faceva ressa attorno per
ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, 2vide
due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti.
3Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un
poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. 4Quando
ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre
reti per la pesca». 5Simone rispose: «Maestro, abbiamo
faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò
le reti». 6Fecero così e presero una quantità enorme di pesci
e le loro reti quasi si rompevano. 7Allora fecero cenno ai
compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono
tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. 8Al vedere
questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore,
allontànati da me, perché sono un peccatore». 9Lo stupore
infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che
avevano fatto; 10così pure Giacomo e Giovanni, figli di
Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in
poi sarai pescatore di uomini». 11E, tirate le barche a terra,
lasciarono tutto e lo seguirono.
Parola del Signore
Lode a Te o Cristo
Un
gruppetto di pescatori delusi da una notte intera di inutile fatica, ma proprio
da là dove si erano fermati il Signore li fa ripartire. E così fa con ogni vita:
propone a ciascuno una vocazione, con delicatezza e sapienza, come nelle tre
parole a Simone:
- lo pregò di scostarsi da riva: Gesù prega Simone, chiede un favore, lui non si
impone mai;
- non temere: Dio viene come coraggio di vita; libera dalla paura che paralizza
il cuore;
- tu sarai: lo sguardo di Gesù si dirige subito al futuro, intuisce in me
fioriture di domani; per lui nessun uomo coincide con i suoi limiti ma con le
sue potenzialità.
Sono parole con le quali Gesù, maestro di umanità, rimette in moto la vita ed è
per questo che è legittimato a proporsi all'uomo, perché parla il linguaggio
della tenerezza, del coraggio, del futuro.
Simone è stanco dopo una notte di inutile fatica, forse vorrebbe solo ritornare
a riva e riposare, ma qualcosa gli fa dire: Va bene, sulla tua parola getterò le
reti.
Che cosa spinge Pietro a fidarsi? Non ci sono discorsi sulla barca, solo
sguardi. Per Gesù guardare una persona e amarla erano la stessa cosa. Pietro in
quegli occhi ha visto l'amore per lui. Si è sentito amato, sente che la sua vita
è al sicuro accanto a Gesù, che il suo nome è al sicuro su quelle labbra. I
cristiani sono quelli che, come Simone, credono nell'amore di Dio (1Gv 4,16). E
le reti si riempiono. Simone davanti al prodigio si sente stordito, inadeguato:
Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore.
Gesù risponde con una reazione bellissima, una meraviglia che m'incanta.
Trasporta Simone su di un piano totalmente diverso, sovranamente indifferente al
suo passato e ai suoi peccati, lui non si lascia impressionare dai difetti di
nessuno, pronuncia e crea futuro: Non temere. Sarai pescatore di uomini. Li
raccoglierai da quel fondo dove credono di vivere e non vivono; mostrerai loro
che sono fatti per un altro respiro, un altro cielo, un'altra vita! Li
raccoglierai per la vita.
Quando si pescano dei pesci è per la morte. Ma per gli uomini no: pescare
significa catturare vivi, è il verbo usato nella Bibbia per indicare coloro che
in una battaglia sono salvati dalla morte e lasciati in vita (Gs 2,13; 6,25;
2Sam 8,2... ). Nella battaglia per la vita l'uomo sarà salvato, protetto
dall'abisso dove rischia di cadere, portato alla luce.
E abbandonate le barche cariche del loro piccolo tesoro, proprio nel momento in
cui avrebbe senso restare, seguono il Maestro verso un altro mare. Senza neppure
chiedersi dove li condurrà. Sono i «futuri di cuore». Vanno dietro a lui e vanno
verso l'uomo, quella doppia direzione che sola conduce al cuore della vita.