Il nostro respiro, un soffio nel vento di Dio
Dal Vangelo secondo
Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 15«Se
mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e
io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi
per sempre, 17lo
Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo
conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
18Non vi lascerò
orfani: verrò da voi.
19Ancora un poco e il
mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete.
20In quel giorno voi saprete che
io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
21Chi accoglie i
miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato
dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Parola del Signore
Lode a Te o Cristo
Se mi amate osserverete i miei comandamenti. Tutto comincia con una parola
carica di delicatezza e di rispetto: se mi amate... “Se”: un punto di partenza
così umile, così libero, così fiducioso. Non si tratta di una ingiunzione
(dovete osservare) ma di una constatazione: se amate, entrerete in un mondo
nuovo.
Lo sappiamo per esperienza: se ami si accende un sole, le azioni si caricano di
forza e di calore, di intensità e di gioia. Fiorisce la vita come un fiore
spontaneo.
Osserverete i comandamenti “miei”, dice. E miei non tanto perché prescritti da
me, ma perché riassumono me e tutta la mia vita. Se mi amate, vivrete come me!
Se ami Cristo, lui ti abita i pensieri, le azioni, le parole e li cambia.
E tu cominci a prendere quel suo sapore di libertà, di pace, di perdono, di
tavole imbandite e di piccoli abbracciati, di relazioni buone, la bellezza del
suo vivere. Cominci a vivere la sua vita buona, bella e beata. Ama e fa quello
che vuoi (sant'Agostino). Se ami, non potrai ferire, tradire, derubare, violare,
deridere. Se ami, non potrai che soccorrere, accogliere, benedire. E questo per
una legge interiore ben più esigente di qualsiasi legge esterna. Ama e poi va'
dove ti porta il cuore.
In una specie di commovente, suadente monotonia Gesù per sette volte nel brano
ripete: voi in me, io in voi, sarò con voi, verrò da voi.
Attraverso una parola di due sole lettere “in” racconta il suo sogno di
comunione. Io nel Padre, voi in me, io in voi: dentro, immersi, uniti, intimi.
Gesù che cerca spazi, spazi nel cuore. Io sono tralcio unito alla madre vite,
goccia nella sorgente, raggio nel sole, scintilla nel grande braciere della
vita, respiro nel suo vento.
Non vi lascerò orfani. Non lo siete ora e non lo sarete mai: mai orfani, mai
abbandonati, mai separati. La presenza di Cristo non è da conquistare, non è da
raggiungere, non è lontana. È già data, è dentro, è indissolubile, fontana che
non verrà mai meno.
Molti intendono la fede come tensione verso un oggetto di desiderio mai
raggiunto o come ricordo di un tempo dell'oro perduto. Ma Gesù ribalta questo
atteggiamento: fonda la nostra fede su un pieno non su un vuoto; sul presente,
non sul passato; sull'amore per un vivo e non sulla nostalgia.
Noi siamo già in Dio, come un bimbo nel grembo di sua madre. E se non può
vederla, ha però mille segni della sua presenza, che lo avvolge, la scalda, lo
nutre, lo culla.
E infine l'obiettivo di Gesù: Io vivo e voi vivrete: far vivere è la vocazione
di Dio, la mania di Gesù, il suo lavoro è quello di essere nella vita datore di
vita. È molto bello sapere che la prova ultima della bontà della fede sta nella
sua capacità di trasmettere e custodire umanità, vita, pienezza di vita. E poi,
di farci sconfinare in Dio.