Chiamati ad amare come Cristo
(Audio)
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 9«Come il Padre
ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se
osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i
comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho
detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
12Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli
altri come io ho amato voi. 13Nessuno ha un amore più grande
di questo: dare la sua vita per i propri amici. 14Voi siete
miei amici, se fate ciò che io vi comando. 15Non vi chiamo più
servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato
amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
16Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho
costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché
tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17Questo
vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Parola del Signore
Lode a Te o Cristo
Una pagina di
Giovanni in cui pare custodita l'essenza del cristianesimo, le cose determinanti
della nostra fede. C'è un fluire, un fiume grande d'amore che scorre dal cielo,
dal Padre al Figlio, dal Figlio a noi. Come la linfa nella vite, come il sangue
nelle vene. Il Vangelo mi dà una certezza: l'amore non è un sentimento, qualcosa
prodotto da me, un mio desiderio, è una realtà. L'amore è.
Come il Padre ha amato me, io ho amato voi, rimanete in questo amore. Rimanete,
dimorate, abitate, non andatevene. L'amore è reale come un luogo, un continente,
una tenda, ci puoi vivere dentro. È la casa in cui già siamo, come un bimbo nel
grembo della madre: non la vede, ma ha mille segni della sua presenza che lo
nutre, lo scalda, lo culla: «il nostro problema è che siamo immersi in un oceano
d'amore e non ce ne rendiamo conto» (P. Vannucci). L'amore è, ed è cosa da Dio:
amore unilaterale, amore a prescindere, asimmetrico, incondizionato. Che io sia
amato dipende da lui, non dipende da me. Il nostro compito è decidere se
rimanere o no in questo amore. Ma perché farlo? Gesù risponde: perché la
vostra gioia sia piena. Il Vangelo è da ascoltare con attenzione, ne va
della nostra gioia. Che poi è un sintomo: ti assicura che stai camminando bene,
sulla via giusta. L'amore è da prendere sul serio, ne va della nostra felicità.
Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato. Non semplicemente: amate.
Non basta amare, potrebbe essere solo un fatto consolatorio, una forma di
possesso o di potere. Ci sono anche amori violenti e disperati. Aggiunge:
amatevi gli uni gli altri. In un rapporto di comunione, un faccia a faccia,
una reciprocità. Non si ama l'umanità in generale, si amano le persone ad una ad
una. E poi offre la parola che fa la differenza cristiana: amatevi come io vi
ho amato. Lo specifico del cristiano non è amare, questo lo fanno in molte
persone, in molti modi. Ma è amare come Cristo, che cinge un asciugamano e lava
i piedi ai suoi; che non manda mai via nessuno; che mentre io lo ferisco, mi
guarda e mi ama. Come lui si è fatto canale dell'amore del Padre, così ognuno
farsi vena non ostruita, canale non intasato, perché l'amore scenda e circoli
nel corpo del mondo. Se ti chiudi, in te e attorno a te qualcosa muore, come
quando si chiude una vena nel corpo. E la prima cosa che muore è la gioia.
Voi siete miei amici. Non più servi, ma amici. Parola dolce, musica per
il cuore dell'uomo. L'amicizia che non si impone, non si finge, non si mendica
(Michele Do), dice gioia e uguaglianza.
Amicizia, umanissimo rito che è teologia, che parla di Dio, e nel farlo conforta
la vita, allo stesso modo in cui ne parlava Gesù: amico è un nome di Dio.