È
amando che si capisce la Parola
(Audio)
Dal vangelo
secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno mi ama, osserverà la mia
parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso
di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate
non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. Ma il Consolatore, lo Spirito
Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi
ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a
voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho
detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal
Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l'ho detto adesso, prima che
avvenga, perché quando avverrà, voi crediate.
Se uno mi ama. Gesù rivendica per sé, per la
prima volta, il sentimento più importante e dirompente del mondo umano:
l’amore. Entra nella nostra parte più intima e profonda, ma con estrema
delicatezza. Tutto poggia sulla prima parola « se », « se tu ami
». Un fondamento così umile, così libero, così fragile, così puro, così
paziente. « Se mi ami osserverai la mia parola » e non esprime un
ordine, non formula un comando, ma apre una possibilità; non un verbo
all’imperativo, ma al futuro e che esprime il rispetto emozionante di Dio, che
bussa alla porta del cuore e attende: se ami, farai. E subito rovescia il nostro
modo di pensare. Noi avremmo detto: se osservi la mia parola arriverai ad
amarmi,senza avvertire che questa logica capovolge il Vangelo, perché vede
Dio come uno specchio su cui far rimbalzare i propri meriti, Dio della legge e
non della grazia. Un detto medioevale afferma: «I giusti camminano, i sapienti
corrono, gli innamorati volano». L’amore mette una energia, una luce, un
calore, una gioia in tutto ciò che fai, e ti pare di volare. Volare a
osservare la sua Parola, così è scritto, e noi invece abbiamo subito
capito male come se Gesù avesse detto: a osservare i miei comandamenti.
E invece no, la Parola non coincide con i comandamenti, è molto di più. La
Parola salva, illumina, traccia strade, consola. La Parola fa vivere, semina i
campi della vita, ti incalza, porta Dio in te.
Solo se la ami, la Parola si accende, porta pane, soffia nelle vele. Solo se hai
scoperto la bellezza di Cristo partirà la spinta a vivere il suo Vangelo. Perché
la nostra vita non avanza per colpi di volontà ma per una passione. E la
passione nasce da una bellezza. In me l’amore per Gesù sgorga dalla bellezza
che ho intuito in lui, dalla sua vita buona, bella e beata. Poi una seconda
serie di espressioni: verremo a lui, prenderemo dimora presso di lui, tornerò
a voi. Un Dio che ama la vicinanza, che abbrevia instancabilmente le
distanze. E prenderemo dimora: in me il Misericordioso senza casa cerca
casa. Forse non troverà mai una vera dimora, solo un povero riparo. Ma una cosa
Lui mi domanda: essere un frammento di cosmo ospitale. Dio non si merita, si
ospita.
Ma se non pensi a lui, se non gli parli dentro, se non lo ascolti nel segreto,
forse non sei ancora casa di Dio. Se non c’è rito nel cuore, una liturgia
segreta e intima, tutte le altre liturgie sono maschere del nulla. Custodiamo
allora i riti del cuore.