Quella gravità che attira verso l'alto
(Audio)
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 46«Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni. 49Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». 50Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. 51Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. 52Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia 52e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
Parola del
Signore
Lode a te o Cristo.
Chi è colui che sale
al cielo? È il Dio che ha preso per sé il patire per offrirmi in ogni mio patire
scintille di risurrezione, squarci di luce nel buio più nero, crepe nei muri
delle prigioni: mio Dio, esperto di evasioni! (M. Marcolini).
Che ha preso carne nel grembo di una donna rivelando la segreta nostalgia di Dio
di essere uomo. Che ora, salendo in cielo, porta con sé la nostra nostalgia di
essere Dio.
Li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li
benediceva, si staccò da loro. Una lunga benedizione sospesa in eterno tra
cielo e terra è l'ultima immagine di Gesù. Testimone che la maledizione non
appartiene a Dio.
Io non sono degno, eppure mi benedice. Dio dice bene di me! Io gli piaccio! Così
come sono, gli piaccio! Dice bene di me e mi augura il bene: nelle mie amarezze
e nelle mie povertà io sono benedetto, in tutti i miei dubbi benedetto, nelle
mie fatiche benedetto...
Gesù lascia un dono e un compito: predicate la conversione e il perdono.
Conversione: indica un movimento, un dinamismo, l'uscire dalle paludi del
cuore inventandosi un balzo. Significa il coraggio di andare controcorrente,
contro la logica del mondo dove vincono sempre i più furbi i più ricchi i più
violenti. Come fanno le beatitudini, conversione che ci mette in equilibrio, in
bilico tra terra e cielo.
Annunciare il perdono: la freschezza di un cuore rifatto nuovo come nella
primavera della vita. La possibilità, per dono di Dio, di ripartire sempre, di
ricominciare, di non arrendersi mai. Io so poche cose di Dio, ma una su tutte, e
mi basta: che la sua misericordia è infinita! Dio è una primavera infinita. E la
nostra vita, per suo dono, un albeggiare continuo.
La conclusione del racconto è a sorpresa: i discepoli tornarono a Gerusalemme
con grande gioia. Dovevano essere tristi piuttosto, finiva la presenza, se
ne andava il loro amore, il loro amico, il loro maestro.
Invece no. E questo perché fino all'ultimo giorno Lui ha le mani che grondano
doni. Perché non se ne va altrove, ma entra nel profondo di tutte le vite, per
trasformarle.
È la gioia di sapere che il nostro amare non è inutile, ma sarà raccolto goccia
a goccia e vissuto per sempre. È la gioia di vedere in Gesù che l'uomo non
finisce con il suo corpo, che la nostra vita è più forte delle sue ferite, che
la carne è fatta cielo.
Che non esiste nel mondo solo la forza di gravità che pesa verso il basso, ma
anche una forza di gravità che punta verso l'alto, quella che ci fa eretti, che
mette verticali la fiamma e gli alberi e i fiori, che solleva maree e vulcani.
Ed è come una nostalgia di cielo. Cristo è asceso nell'intimo di ogni creatura,
forza ascensionale verso più luminosa vita.