BATTESIMO
DEL SIGNORE B
(Letture: Isaia 55,1-11; Salmo: Isaia 12,2-6; 1 Giovanni 5,1-9;
Marco 1,7-11).
L'amore di Dio, grembo che nutre, riscalda e protegge
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Giovanni 7proclamava: «Viene dopo di me colui
che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei
suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi
battezzerà in Spirito Santo». 9Ed ecco, in quei giorni, Gesù
venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. 10E,
subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere
verso di lui come una colomba. 11E venne una voce dal cielo:
«Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Parola del Signore
Lode a Te o Cristo
Un
racconto d'acque, come tante scene di salvezza della Bibbia, come la stessa
origine del mondo, scritta con immagini d'acqua: in principio lo Spirito di Dio
aleggiava sulle acque (Gen 1,2), una grande colomba in cova su di un mare gonfio
di vita inespressa. Come il creato, anche l'esistenza ha inizio nelle acque del
grembo materno.
Il rito del Battesimo porta impresso questo sigillo primordiale di nascite e di
rinascite: l'immersione nell'acqua avvia nell'uomo una nuova nascita. Lo vediamo
al Giordano: venne una voce dal cielo e disse «Tu sei il Figlio mio, l'amato».
Anche al nostro Battesimo Dio ha sussurrato: Tu sei il mio figlio, quello che io
amo! Parole in cui ho ricevuto il mio nome «Figlio»; in cui è la mia nascita da
una sorgente di cielo.
«In te ho posto il mio compiacimento». Un termine inusuale, ma nella cui radice
vibra un sentimento ben noto: gioia, soddisfazione, piacere; e che contiene una
dichiarazione impegnativa di Dio su di noi: prima che tu faccia qualsiasi cosa,
così come sei, per quello sei, tu mi piaci e mi dai gioia. Prima che io
risponda, prima che io sia buono, senz'altro motivo che la sua gratuità, Dio
ripete ad ognuno: tu mi fai felice. Dio dice «sì» a me, prima che io dica «sì» a
Lui: questa è «la grazia di Dio».
Gesù fu battezzato e uscendo dall'acqua vide squarciarsi i cieli e lo Spirito
discendere verso di lui come una colomba. Noto la bellezza del particolare: si
squarciano i cieli, come per un amore incontenibile; si lacerano, si strappano
sotto la pressione di Dio, sotto l'urgenza di Adamo. Si spalancano come le
braccia dell'amata per l'amato.
Da questo cielo aperto viene come colomba la vita di Dio. Si posa su di te, ti
avvolge, entra in te, a poco a poco ti modella, ti trasforma pensieri, affetti,
speranze secondo la legge dolce, esigente, rasserenante del vero amore.
Il termine greco battesimo significa immersione; battezzato è l'immerso in Dio.
Ma ciò che è accaduto un giorno, in quel rito lontano, continua ad accadere in
ogni nostro giorno: in questo momento, in ognuno dei nostri momenti siamo
immersi in Dio come dentro il nostro ambiente vitale, dentro una sorgente che
non viene meno, un grembo che nutre, riscalda e protegge. E fa nascere. C'è un
Battesimo che ricevo adesso, un Battesimo esistenziale, quotidiano, nel quale io
continuo a nascere, ad essere generato da Dio: «chi ama è generato da Dio e
conosce Dio» (1 Gv 4,7) al presente, adesso. Amare fa nascere, rimette in moto
il motore della vita.
Battezzato, cioè immerso in un amore, nasci nuovo e diverso, nasci con il
respiro del cielo.