Dal cuore trafitto di Dio la vera vita
(Audio)
Dal Vangelo secondo Luca
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: « Non sei tu il Cristo?
Salva te stesso e noi! » . L’altro invece lo rimproverava dicendo: « Non hai
alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente,
perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece
non ha fatto nulla di male » . E disse: « Gesù, ricordati di me quando
entrerai nel tuo regno » . Gli rispose: « In verità io ti dico: oggi con me
sarai nel paradiso » .
Al cuore del Vangelo c’è questo lungo patire, un Dio che muore per amore.
Qualcosa che non riesco a capire e che pure mi chiama, mi disarma, mi ferisce. E
io, ogni volta, impotente e affascinato. La croce non ci è stata data per
capirla, ma per aggrapparci e farci portare in alto. Perché Gesù è venuto?
Perché la terra intera risuona di un grido: grido di dolore e di nostalgia per
il paradiso perduto, il Dio perduto, l’amore e la pace perduti. La terra, con
le sue spine e i suoi rovi, con le sue primule e i sempreverdi e, ogni tanto, la
sua tenerezza; ma solo ogni tanto e come di nascosto. E la sua crudeltà spesso,
troppo spesso; e le sue lacrime, e i suoi singhiozzi. La terra è un immenso
pianto.
E un giorno Dio non ha più sopportato, non ha più potuto trattenersi. E
allora è venuto, ha raggiunto i suoi figli, si è incarnato e si è messo a
gridare insieme a loro lo stesso grido radicato nell’angoscia e nella
speranza.
Perché Gesù è salito sulla croce?
Per essere con me e come me. Perché io possa essere con lui e come lui.
Essere in croce è ciò che Dio, nel suo amore, deve all’uomo che è in croce.
L’amore conosce molti doveri, ma il primo di questi doveri è di essere
insieme con l’amato, vicino, unito, come una madre che vuole prendere su di
sé il male del suo bambino, ammalarsi lei per guarire suo figlio.
La croce è l’abisso dove Dio diviene l’amante. Entra nella morte
perché là va ogni suo figlio. Nel corpo del crocifisso l’amore ha scritto il
suo racconto con l’alfabeto delle ferite.
« Tu che hai salvato gli altri, salva te stesso » . Lo dicono tutti,
capi, soldati, il ladro: « Se sei Dio, fai un miracolo, conquistaci, imponiti,
scendi dalla croce, allora crederemo ». Chiunque, uomo o re, potendolo,
scenderebbe dalla croce. Lui, no. Solo un Dio non scende dalla croce, solo il
nostro Dio. Perché i suoi figli non ne possono scendere. Solo la croce toglie
ogni dubbio, non c’è inganno sulla croce.
« Ricordati di me » , prega il ladro, « Oggi sarai con me in paradiso
» , risponde Gesù. Per questo sono qui, per poterti avere sempre con me. Non c’è
nulla che possa separarci, né male, né tradimenti, né morte. Io vengo a
prenderti anche nelle profondità dell’inferno, se tu mi vuoi. Solo se tu mi
vuoi.
Ma io continuerò a morire d’amore per te, anche se tu non mi vorrai, e
appena girerai lo sguardo troverai uno, eternamente inchiodato in un abbraccio,
che grida: ti amo!
Sono i giorni del nostro destino: l’uomo uscito dalle mani di Dio,
rinasce ora dal cuore trafitto del suo creatore.