Cristo è la Risurrezione e la vita
(Audio)
Dal Vangelo secondo Giovanni
1Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al
sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata
tolta dal sepolcro.
2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo,
quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro
e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3Pietro allora uscì
insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Correvano
insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse
per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma
non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva,
ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7e il
sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in
un luogo a parte. 8Allora entrò anche l’altro discepolo, che
era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Infatti
non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai
morti.
Parola del Signore
Lode a Te o Cristo
Maria di
Magdala esce di casa quando è ancora notte, buio nel cielo e buio nel cuore. Non
ha niente tra le mani, non porta aromi come le altre donne, ha soltanto il suo
amore che si ribella all'assenza di Gesù: «amare è dire: tu non morirai!»
(Gabriel Marcel).
E vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Il sepolcro è
spalancato, vuoto e risplendente, nel fresco dell'alba. E fuori è primavera. Il
sepolcro è aperto come il guscio di un seme.
Il segno è un corpo assente dalla tomba. Manca un corpo alla contabilità della
morte, i suoi conti sono in perdita. Manca un ucciso alla contabilità della
violenza, e questo vuol dire che il carnefice non avrà ragione della sua vittima
in eterno.
Il Signore Gesù non è semplicemente il Risorto, l'attore di un evento che si è
consumato una volta per tutte nel giardino fuori Gerusalemme, in quell'alba del
primo giorno dopo il sabato. Un evento concluso? No. Se noi tutti insieme
formiamo il corpo di Cristo, allora contemporanea a me è la croce, e
contemporanea a me è anche la Risurrezione. Chi vive in lui, chi è in lui
compreso, è preso da lui nel suo risorgere.
Cristo è il Risorgente, adesso. Sorge in questo momento dal fondo del mio
essere, dal fondo di ogni uomo, dal fondo della storia, continua a risorgere, a
immettere con la mano viva del creatore germi di speranza e di fiducia, di
coraggio e libertà. Cristo Gesù risorge oggi, energia che ascende, vita che
germina, masso che rotola via dall'imboccatura del cuore. E mi indica la strada
della pasqua, che vuol dire passaggio ininterrotto dall'odio all'amore, dalla
paura alla libertà, dall'effimero all'eterno. Pasqua è la festa dei macigni
rotolanti via, adesso, dalla bocca dell'anima. E ne usciamo pronti alla
primavera di vita nuova, trascinati in alto dal Cristo Risorgente in eterno.
Cristo non è semplicemente il Risorto, non è solo il Risorgente, egli è la
Risurrezione stessa. L'ha detto a Marta: io sono la Risurrezione e la vita
(Gv 11,25). In quest'ordine preciso: prima la risurrezione e poi la vita.
Ci saremmo aspettati il contrario. Invece no: prima viene la risurrezione, da
tutte le nostre tombe, dal nostro respiro insufficiente, dalla vita chiusa e
bloccata, dal cuore spento, dal gelo delle relazioni. Prima la risurrezione di
noi, «né caldi né freddi, né buoni né cattivi; di noi, i morti vivi» (Ch.
Peguy) e poi la vita piena nel sole, e poi la vita meriterà finalmente il nome
di vita.
La sua Risurrezione non riposerà finché non sia spezzata la tomba dell'ultima
anima, e le sue forze non arrivino all'ultimo ramo della creazione. E il
mondo intero sarà carne risorta per la tua carne, crocefisso Amore (B.
Forte).