Lo Spirito Santo è il respiro del Signore
Dal Vangelo secondo
Giovanni
19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre
erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei
Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto
questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il
Signore.
21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha
mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e
disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui
perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non
saranno perdonati».
Parola del Signore
Lode a Te o Cristo
Mentre
erano chiuse le porte del luogo per paura dei Giudei... Accade sempre così
quando agisci seguendo le tue paure: la vita si chiude. La paura è la paralisi
della vita. I discepoli hanno paura anche di se stessi, di come lo hanno
rinnegato. E tuttavia Gesù viene. È una comunità dalle porte e finestre
sbarrate, dove manca l'aria e si respira dolore, una comunità che si sta
ammalando. E tuttavia Gesù viene. Papa Francesco continua a ripetere che una
chiesa chiusa, ripiegata su se stessa, che non si apre, è una chiesa malata.
Eppure Gesù viene. Viene in mezzo ai suoi, prende contatto con le loro paure,
con i loro limiti, senza temerli. Sa gestire la nostra imperfezione.
Mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io
mando voi».
L'abbandonato ritorna e sceglie proprio coloro che lo avevano abbandonato e li
manda. Lui avvia processi di vita, non accuse; gestisce la fragilità e la fatica
dei suoi con un metodo umanissimo: quello del primo passo. Il cardinal Martini
diceva ai suoi preti: in qualsiasi situazione, anche in quella più perduta,
indicate un passo, un primo passo è possibile sempre, per tutti, un passo nella
direzione giusta. Noi non saremo giudicati se avremo raggiunto l'ideale, ma se
avremo camminato nella buona direzione, senza arrenderci, con cadute e infinite
riprese, con gli occhi fissi ad una stella polare.
Gestire l'imperfezione significa questo: avviare processi di vita e cercare di
ottenere il miglior risultato possibile ogni giorno. Molti ti sbandierano in
faccia la loro idea di perfezione. Sono i più, convinti inoltre di esprimere la
vera sapienza, ma con loro le cose non cambiano mai, i perfetti il più delle
volte sono immobili.
Detto questo, soffiò e disse loro: Ricevete lo Spirito Santo. Soffiò... Lo
Spirito è il respiro di Dio. In quella stanza chiusa, in quella situazione che
era senza respiro, asfittica, ora respira ora il respiro di Cristo, quel
principio vitale e luminoso, quella intensità che lo faceva diverso, che faceva
unico il suo modo di amare e spalancava orizzonti.
A coloro cui perdonerete i peccati saranno perdonati, a coloro cui non
perdonerete non saranno perdonati. Il perdono dei peccati non è una missione
riservata ai preti, è un impegno affidato a tutti i credenti che hanno ricevuto
lo Spirito, donne e uomini, piccoli e grandi. Il perdono non è un sentimento, ma
una decisione: «piantate attorno a voi oasi di riconciliazione, aprite porte,
riaccendete calore, riannodate fiducia nelle persone, inventate sistemi di
pace».
E quando le oasi si saranno moltiplicate conquisteranno il deserto.