Santa Famiglia di Gesù,
Maria e Giuseppe – Anno A
In una famiglia le sorti del
mondo
Dal Vangelo secondo Matteo
13I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore
apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua
madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole
cercare il bambino per ucciderlo». 14Egli si alzò, nella
notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, 15dove
rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal
Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
19Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a
Giuseppe in Egitto 20e gli disse: «Àlzati, prendi con te il
bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che
cercavano di uccidere il bambino».
21Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella
terra d’Israele. 22Ma, quando venne a sapere che nella Giudea
regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito
poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea 23e andò
ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato
detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».
Parola del Signore
Lode a Te o Cristo
Fuggi in Egitto! Perché l'angelo comanda di fuggire, senza
garantire un futuro, senza indicare la strada e la data del ritorno? Dio
interviene così: non ti protegge dall'esilio, ma dentro l'esilio; non ti
custodisce dalla notte, ma dentro la notte. Quella vicenda di persecuzioni,
quella storia di fuggiaschi ricercati a morte è la storia di milioni di famiglie
ancora oggi. Non vi torna in mente la fuga in Egitto di Giuseppe con Maria e il
Bambino ogni volta che una famiglia straniera bussa alla nostra porta e chiede
aiuto? È storia sacra che si ripete: sacra è la vita, più sacra ancora la vita
perseguitata. Mille Erodi ancora oggi emanano morte. Erode però viene giocato
dai Magi e da Giuseppe, perché c'è Qualcuno che veglia anche nella notte, anche
quando noi dormiamo, è nel nostro profondo ed ecco che l'uomo giusto ha gli
stessi sogni di Dio. Che tuttavia indicano davvero poco, una direzione verso cui
partire, che hanno tanta luce quanta ne serve al primo passo. Poi tocca a
Giuseppe studiare la strada. Tocca a noi scegliere gli itinerari più sicuri,
misurare la fatica dei più deboli e portarli se necessario. Giuseppe prese il
bambino e sua madre e fuggì in Egitto. Le sorti del mondo si decidono dentro una
famiglia, le cose decisive - oggi come allora - accadono dentro le relazioni e
gli affetti, cuore a cuore, nello stringersi amoroso delle vite. Nel coraggio
quotidiano di moltissime persone, innamorate e silenziose, fioriscono creature
che faranno fiorire la storia. La vocazione alla famiglia è santa, quanto quella
di una monaca di clausura o di un missionario.
Perché è vocazione ad amare, e ogni amore fa tutt'uno con il mistero di Dio.
Giuseppe rappresenta tutti gli uomini che prendono su di sé il peso della vita
di un altro, senza contare fatiche e senza accumulare rimpianti; quelli che
senza proclami e senza ricompense, in silenzio, fanno tutto ciò che devono fare,
semplicemente. Sognatori e concreti, disarmati eppure più forti di ogni Erode.
Maria incarna tutte le madri, che sono tutte, come lei, benedette; quelle che
non dicono mai "basta" all'amore che il bambino esige giorno e notte. Maria è
tutte le donne che inventano risorse di intelligenza e di forza per farlo
crescere. E quel Bambino non toccato dal male è tutti i bambini, dove il solo
fatto di esistere è già un'estasi (E. Dickinson) una vertigine. I bambini ti
chiamano a conversione, danno ordini al futuro buono del mondo. Nel loro sguardo
c'è tutta l'eternità che ci attende. Un ultimo pensiero va a chi vive sulla
propria pelle un fallimento matrimoniale o familiare: non temete! Dio ha anche
per voi progetti di amore e di gioia, di luce e di vita. Scopriteli, con
fiducia.