I santi sono gli uomini e le donne delle Beatitudini
Dal
Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, 1vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose
a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. 2Si mise a
parlare e insegnava loro dicendo:
3«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
4Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
5Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.
6Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
7Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
8Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
9Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
10Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il
regno dei cieli. 11Beati voi quando vi insulteranno, vi
perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa
mia. 12Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra
ricompensa nei cieli».
Parola del Signore
Lode a Te o Cristo
I santi sono gli uomini delle
Beatitudini. Queste parole sono il cuore del Vangelo, il racconto di come
passava nel mondo l'uomo Gesù, e per questo sono il volto alto e puro di ogni
uomo, le nuove ipotesi di umanità. Sono il desiderio prepotente di un tutt'altro
modo di essere uomini, il sogno di un mondo fatto di pace, di sincerità, di
giustizia, di cuori limpidi.
Al cuore del Vangelo c'è per nove volte la parola beati, c'è un Dio che si
prende cura della gioia dell'uomo, tracciandogli i sentieri. Come al solito,
inattesi, controcorrente. E restiamo senza fiato, di fronte alla tenerezza e
allo splendore di queste parole.
Le Beatitudini riassumono la bella notizia, l'annuncio gioioso che Dio regala
vita a chi produce amore, che se uno si fa carico della felicità di qualcuno il
Padre si fa carico della sua felicità.
Quando vengono proclamate sanno ancora affascinarci, poi usciamo di chiesa e ci
accorgiamo che per abitare la terra, questo mondo aggressivo e duro, ci siamo
scelti il manifesto più difficile, incredibile, stravolgente e contromano che
l'uomo possa pensare.
La prima dice: beati voi poveri. E ci saremmo aspettati: perché ci sarà un
capovolgimento, perché diventerete ricchi.
No. Il progetto di Dio è più profondo e vasto. Beati voi poveri, perché vostro è
il Regno, già adesso, non nell'altra vita! Beati, perché c'è più Dio in voi, più
libertà, più futuro.
Beati perché custodite la speranza di tutti. In questo mondo dove si
fronteggiano lo spreco e la miseria, un esercito silenzioso di uomini e donne
preparano un futuro buono: costruiscono pace, nel lavoro, in famiglia, nelle
istituzioni; sono ostinati nel proporsi la giustizia, onesti anche nelle piccole
cose, non conoscono doppiezza. Gli uomini delle Beatitudini, ignoti al mondo,
quelli che non andranno sui giornali, sono invece i segreti legislatori della
storia.
La seconda è la Beatitudine più paradossale: beati quelli che sono nel pianto.
In piedi, in cammino, rialzatevi voi che mangiate un pane di lacrime, dice il
salmo. Dio è dalla parte di chi piange ma non dalla parte del dolore! Un angelo
misterioso annuncia a chiunque piange: il Signore è con te. Dio non ama il
dolore, è con te nel riflesso più profondo delle tue lacrime, per moltiplicare
il coraggio, per fasciare il cuore ferito, nella tempesta è al tuo fianco, forza
della tua forza.
La parola chiave delle Beatitudini è felicità. Sant'Agostino, che redige
un'opera intera sulla vita beata, scrive: abbiamo parlato della felicità, e non
conosco valore che maggiormente si possa ritenere dono di Dio. Dio non solo è
amore, non solo misericordia, Dio è anche felicità. Felicità è uno dei nomi di
Dio.