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Notizie generali sul CAMERUN

Cartina dell'Africa (Camerun evidenziato in rosso).

Il Camerun e le sue principali città.

Il Camerun è una nazione grande circa una volta e mezzo l’Italia, con una popolazione stimata sui sedici milioni di abitanti. Garoua, la città dove svolge servizio la Comunità delle laiche missionarie, è la quarta città del Camerun, punto di riferimento per tutto il Nord del paese. È da soli 60 anni che è arrivato il Vangelo.

Il Camerun è un paese che riassume in sé tutta l’Africa, potremmo dire un’"Africa in miniatura". Si passa dal Sud del paese, ricco, sviluppato in tutti i sensi sia dal punto di vista sociale, economico e religioso, ad un Nord povero sia dal punto di vista sociale che economico. Di soldi ne circolano proprio pochi. Tutto il commercio e le cariche funzionarie sono in mano ai musulmani. Si vive di agricoltura: coltivazione di arachidi, miglio e mais, e si coltiva il cotone per inviarlo in Francia, dove viene lavorato.

Il Clima - A Sud il clima è equatoriale, più o meno si alternano le piogge con il bel tempo, al Nord abbiamo un clima tropicale; 6 mesi di stagione delle piogge (maggio/ottobre) e 6 mesi di sole e stagione secca (novembre/aprile): polvere, terra, caldo fino ai 35° di notte nei mesi di febbraio e marzo e 55/60° di giorno.

Situazione Politica - Fortunatamente non ci sono segni di guerra. Anche se al Nord siamo circondati dal Ciad, con tutti i suoi rifugiati che arrivano dal Sudan e dalla Nigeria (paese invaso dall’Islam). I villaggi che fanno parte del territorio della missione, in cui operano le laiche missionarie ed i fidei donum, sono interamente abitati da gente che sfugge dal Ciad o dalla Nigeria per trovare un pezzo di terreno e lavorare in pace. Ciò che salva, in Camerun, è l’alto numero di etnie; se ne contano oltre 260 in tutto il paese, solo in parrocchia 70: con lingue, costumi e tradizioni diverse. Malgrado l’evangelizzazione sia nata solo sessant’anni fa, la comunità cristiana è già in grado di condurre un’intensa ed attiva vita cristiana, con risvolti importanti nel campo sociale: lotte contro l’ingiustizia, la corruzione, la povertà... La presenza dei giovani preti locali è un segno vivo della vitalità di questa giovane chiesa: solo a Djamboutou, in 6 anni, sono state fatte 3 ordinazioni sacerdotali, e 11 seminaristi sono attualmente in Seminario.

Fidei Donum - Dal Febbraio 2003, la Comunità Missionarie Laiche è presente nel Nord Camerun per un Progetto di Servizio, a partire dalle Comunità cristiane. Tale presenza è in collaborazione con i Sacerdoti FIDEI DONUM della Diocesi di Milano. La diocesi di Milano, nonostante il serio problema del calo di vocazioni e di preti, vuole tenere aperto il suo sguardo alla Missione: sono una trentina i preti sparsi in tutto il mondo. Ma tre, in particolare, sono i paesi con i quali Milano è gemellata: Zambia, Camerun e Perù. È a partire dal 1987 che il Card. Martini ha voluto iniziare questa esperienza nella Diocesi di Garoua, nel Nord del Camerun, dove da allora si sono alternati alcuni preti ed ora è attiva una significativa collaborazione di laici missionari.

La collaborazione tra le due chiese - Milano e Garoua - continua così ormai da quasi un ventennio. A questa "equipe missionaria" sono state affidate due parrocchie nei dintorni della città di Garoua: Djamboutou, quartiere caratterizzato da estrema mobilità della popolazione e dai problemi tipici delle periferie; e Djalingo, un grosso villaggio distante una quindicina di chilometri dal centro. Entrambe le parrocchie si estendono fino a raggiungere un gran numero di villaggi della "brousse"-savana.

Djamboutou - Parrocchia che conta più o meno 70.000 abitanti: 40.000 in centro e gli altri 30.000 nei villaggi, che sono oltre una settantina, lontani fino a 100 km. di distanza. Alcuni di questi villaggi si possono raggiungere solo nella stagione secca: quando c’è la pioggia è veramente una grande impresa arrivarci per il tanto fango ed i fiumi gonfi d’acqua. A Djamboutou sono presenti tre preti della diocesi di Milano: don Claudio, don Daniele e don Alberto. Insieme collaborano due laiche missionarie, Noemi e Gabriella. Viva presenza è anche il COE (Centro orientamento educativo) di Barzio, con un Ospedale, una casa per i giovani ed una fattoria.

Questa parrocchia sta alla periferia della città, per cui è "ricca" di miseria, povertà, ingiustizie, solitudine, fame, malattie, disperazione..., senza pensare all’alcool, la droga ed i furti.

Viene fatto uno specifico percorso educativo e formativo alle famiglie, in quanto la famiglia in Africa è davvero un bel problema: la questione della dote, la poligamia, gli abbandoni; la donna sfruttata e maltrattata, i bambini lasciati per le strade.

La parrocchia funziona, se così si può dire, a cerchi concentrici: al centro della parrocchia si trova il motore con tutte le realtà necessarie per la vita Pastorale, poi ci sono sette diverse comunità cristiane chiamate CEV - Comunità Ecclesiali Viventi - , come sette sono i grandi quartieri della parrocchia. Ogni settimana si riuniscono per l’ascolto della Parola, per la condivisione e per l’aiuto ai bisognosi. Naturalmente non hanno la presenza di un prete che coordina: infatti vengono affidate ai laici le catechesi, e le formazioni per ricevere il sacramento del Battesimo e del Matrimonio. Oltre ai CEV, ci sono ulteriori villaggi dislocati in tutto il territorio. In ogni Comunità c’è un catechista ed un responsabile, che hanno il compito di organizzare la vita comunitaria. Il prete non riesce a celebrare l’Eurcarestia domenicale in tutte le Cappelle, a causa delle distanze che le separano. Il Catechista, quando il prete non è presente, raduna i fedeli per la Liturgia della Parola.