DALLA GUINEA BISSAU, P. DAVIDE SCIOCCO
Progetto "Pime" 2009: Guinea Bissau: Costruire ponti per unire le etnie
Guinea Bissau: aiuta la "Radio della Pace"
È crollata la
torre di «Radio Sol Mansi»,
l'emittente "cattolica" che getta semi di "riconciliazione"
in questo Paese "martoriato".
La richiesta di aiuto inviata da Padre Davide Sciocco.
Carissimi amici,
un grande saluto a ciascuno di voi!
Purtroppo vi scrivo per raccontarvi i gravi problemi avuti alla "Radio
Sol Mansi" la
scorsa settimana. Problemi che grazie a Dio hanno toccato solo materiali e
strutture e non le persone.
Lunedì 29 Giugno per motivi elettrici è bruciato il grande trasmettitore di
Mansoa. Un gravissimo danno economico e problemi per non interrompere le
trasmissioni in un momento delicatissimo per la Nazione. Il giorno prima si
erano svolte le "elezioni
presidenziali"
("Radio Sol Mansi" è stata giudicata quella che ha prestato il
miglior servizio di informazione e di stile professionale), e il clima era
tesissimo in vista dell’annuncio dei risultati.
Abbiamo trasmesso dalla sola Bissau.
In due giorni, grazie all’assistenza generosissima dei nostri tecnici in
Italia, abbiamo ripreso a trasmettere da Mansoa,
con il trasmettitore di Bafatà
(che ora è ferma, in attesa di mettere in funzione il trasmettitore
supplementare). È stato commovente essere fermato per strada dalla gente
semplice che diceva: "Ridateci la nostra Radio! Vogliamo sentire la nostra
Voce di Pace!".
Mercoledì sera Mansoa ha
ripreso a trasmettere. Mercoledì notte si è scatenato un fortissimo temporale,
con venti superiori alla media. Molte case sono state scoperte, alberi divelti.
Purtroppo la grande torre della Radio in Bissau è crollata sugli stessi studi
della Radio. Questo danno è stato nettamente più grave dell’altro. Mi
sembrava incredibile la notizia, quando il nostro tecnico mi ha telefonato la
mattina presto per dirmi dell’accaduto. Grazie a Dio il danno è successo mezz’ora
dopo la chiusura della Radio, quando non c’era nessuno.
Ci siamo trovati senza torre, e quindi senza poter trasmettere da Bissau, e con
la casa semi-distrutta all’inizio del tempo delle piogge.
Fortunatamente le attrezzature della Radio non sono state colpite.
Ricordo i volti dei nostri giovani, che arrivavano di corsa dopo aver saputo
della notizia. Abbiamo pianto insieme. Ho detto loro che non ci dovevamo
fermare, perché la "Missione" che stiamo svolgendo è grande.
Queste disavventure sono dovute alla sfortuna, e alla "malizia" di
alcune persone (il ferro vendutoci in Senegal come proveniente dall’Europa, si
è rivelato falso, e non consistente per reggere il peso della torre e i venti),
ma a nessun altro motivo. Si trattava ora di pensare a come fare per riprendere
velocemente. La "Pace" non può attendere.
Questi momenti ci stanno unendo molto, e stanno rivelando persone fantastiche,
che non si risparmiano per amore di quanto stiamo vivendo.
Soprattutto è un momento di "purificazione" della fede. Facile è la
tentazione di dire: "Signore, perché mi hai fatto questo?". Ma è un
cammino falso. Più vero è domandarsi: "Cosa mi vuoi dire in questa
situazione di prova? Quali nuovi cammini percorrere?". Quel giorno a
"Messa" c’era la lettura di Abramo che sacrifica il figlio Isacco;
è la fede l’unica via per non arrendersi mai, e riprendere con nuovo
entusiasmo. "Se tu vuoi questa opera: eccoci a tuo servizio; so che con te
la nostra debolezza diventa la tua forza!".
Tante persone sono subito venute a manifestare la propria solidarietà. Dalle
"Nazioni Unite", all’"Unione Europea", ai vari movimenti
della "Società Civile" che collaborano strettamente con noi alla
Radio.
Persino il Capo di Stato maggiore dell’"Esercito" ci ha chiamato,
mettendo a disposizione i suoi militari per aiutarci nella ricostruzione (nella
pratica non è stato possibile, ma è stato significativo che ci abbia detto:
"Questa Radio non deve fermarsi!").
Alcuni si stanno dando da fare
per ottenere qualche aiuto economico per la ricostruzione. Domenica tutte le
Parrocchie della Diocesi faranno una raccolta per la ricostruzione della Radio.
Il raccolto potrebbe essere poco più che "simbolico" in rapporto alla
grossa spesa, ma sarà un segno di appartenenza e partecipazione per quella che
è considerata "la nostra Radio".
Attualmente siamo ospitati in "Seminario", dove possiamo alla meglio
continuare a produrre notizie e fare programmi "formativi", tanto
necessari in questa fase delicatissima della Guinea. Per non sospendere le
trasmissioni per la capitale, abbiamo montato l’antenna nella "Casa
Regionale" del "Pime", a
pochi chilometri da Bissau. E così anche il "taxista" che tristemente
mi diceva: "La mia Radio Sol Mansi non c’è più!", sarà felice di
sentirci di nuovo.
La ricostruzione della casa inizia oggi, e deve essere fatta velocemente,
perché le piogge potrebbero rovinare del tutto l’edificio. Stiamo contattando
imprese garantite per ricostruire la torre. Ma per questo stiamo cercando anche
aiuti, perché la spesa sarà grossa. Se qualcuno volesse dare un contributo per
la ricostruzione della Radio, può farlo con le solite modalità, in particolare
versando sul conto del "Pime" di Milano, specificando:
"PROGETTO RADIO SOL
MANSI - K 043".
- Conto corrente postale: n. 39208202, intestato a "PIMEdit Onlus",
Via Mosè Bianchi, 94 - 20149 - Milano;
- Bonifico bancario: conto n. 5733/10 intestato a "PIMEdit ONLUS",
Credito Artigiano - Piazza San Fedele - Milano,
CODICE IBAN: IT10N0351201601000000005733,
BIC: ARTIITM2.
Per il resto: la gente ha dato
una grande prova di "civismo", con una "campagna elettorale"
pacifica e rispettosa. Era bellissimo vedere "comizi" con migliaia di
persone, vicini l’uno all’altro, senza nessuna violenza né provocazione:
una festa della "democrazia". Le "elezioni" pure si sono
svolte con calma e senza incidenti. Ora si andrà al "ballottaggio"
tra due ex Capi di Stato: niente di nuovo sotto il sole…
Nonostante tutto, pur essendo momenti di dura prova, sto bene, e ringrazio il
Signore per tante cose belle che mi sta donando, soprattutto quella di poterlo
servire come prete e Missionario qui in Guinea:
ne vale la pena!
Vi mando un grosso abbraccio e vi chiedo una preghiera per la nostra gente, che vive nel timore di nuove "violenze" o problemi, e nella lotta quotidiana di ogni giorno per sopravvivere, e per uscire da questa "miseria" grande!