Il Cespat accoglie, a San Paolo del Brasile, centinaia di
adolescenti,
a cui offre una formazione professionale,
affinché siano in grado di costruirsi
un futuro migliore.
Padre Maurilio Maritano racconta.
P. Maurilio Maritano
("Missionari del Pime", Dicembre 2006)
Era il 1974. Dalla chiesa di Santa Rita da Cascia, a Vila Joaniza (regione
sud di San Paolo del Brasile), una chiesa nuova, non ancora finita, le cui
fondamenta sono state gettate da alcuni padri del Pime, osservavo l’estensione
di case ammonticchiate, appiccicate sui pendii del quartiere. Gente arrivata da
tutti gli angoli del Brasile, specialmente dal nord-est e da Minas Gerais.
Guardavo e mi chiedevo che cosa si potesse fare perché persone così diverse
diventassero un «popolo».
Il primo passo era senza dubbio quello di conoscerle e prendere coscienza dei
loro bisogni urgenti. La Chiesa deve essere sempre sensibile al lamento di Gesù
che, osservando le moltitudini, ebbe un’espressione così profondamente divina
e umana: «Ho compassione di questa gente. Sono come pecore senza pastore». È
proprio così: molta gente si riversa nelle grandi città in cerca di vita. Di
una vita degna di esseri umani. «Sono venuto affinché abbiano la vita e l’abbiano
in abbondanza» ha detto Gesù.
Anni ’80. Mancava ancora tutto: assistenza medica quasi inesistente, di case
popolari nemmeno l’ombra, scuole poche, insufficienti e malmesse, vie
sconnesse, bambini sempre in strada perché in casa non vi era spazio, mezzi di
trasporto inadeguati. Insomma, tutto da fare. In mezzo a questa confusione, ci
siamo messi al lavoro con l’aiuto di alcune persone sensibili. Il primo passo
è stato quello di formare piccole comunità dove la gente potesse trovarsi,
fare amicizia, ascoltare la Parola di Dio e cercare insieme di creare condizioni
di vita migliori. Così nel campo sanitario si è riusciti a esigere dalle
autorità competenti alcuni ambulatori medici. Due anni di riunioni e
discussioni.
Sempre nel campo della sanità, nel 1984 abbiamo iniziato a chiedere un ospedale
pubblico. Ci sono voluti 15 anni di opera di coscientizzazione della gente,
organizzazione popolare e pressione presso le autorità competenti. Oggi l’ospedale
funziona a pieno ritmo e molto bene.
Nel settore dell’infanzia e dell’adolescenza molto si è fatto e oggi, sia a
livello di San Paolo città e stato, sia a livello nazionale, contiamo su un’organizzazione
che possiamo definire buona. Vorrei a questo punto soffermarmi proprio sul
settore dell’adolescenza. È qui, infatti, che si inserisce il Cespat.
Osservando il grande numero di adolescenti che passano le giornate in strada,
cadendo facilmente vittime della droga e quindi della violenza, si è ritenuto
urgentissimo un lavoro con loro, per offrire uno spazio dove possano riflettere,
discutere dei loro ideali e imparare una professione. È così che dieci anni fa
è stato inaugurato il Cespat ("Centro sociale padre Aldo da Tofori")
che oggi accoglie circa 280 giovani e alcuni adulti che frequentano i vari
corsi.
Chi sono i giovani che frequentano il Cespat? Adolescenti della zona, Villa
Missionaria, Vila Joaniza-Pedreira, dei quartieri vicini, e qualcuno anche di
più lontano. Appartengono tutti a famiglie povere e molti vengono dalla favela.
Frequentano i nostri corsi senza praticamente pagare nulla. Chi può, dà un
modesto contributo di circa tre euro al mese.
I corsi sono così organizzati:
• Formazione: una volta la settimana tutti gli alunni hanno due ore di
riflessione sulla persona, diritti e doveri, e responsabilità nella società di
oggi.
• Area informatica: corso di base, web-design, rete, manutenzione e montaggio
di microcomputer.
• Settore grafico: serigrafia, quadricromia, stampe in generale.
• Lingua inglese: corso base con possibilità di perfezionamento in un secondo
livello.
• Molto importante è il corso di telemarketing e assistente amministrativo.
In questi dieci anni sono passati da noi più di 2.000 giovani. Di questi, molti
hanno trovato lavoro, altri si organizzano in proprio. Quasi tutti continuano a
studiare anche se con notevoli difficoltà.
Noi andiamo avanti con gli stessi sogni degli inizi e lo stesso entusiasmo,
pensando sempre a nuove prospettive. Vorremmo raggiungere tutti i giovani e gli
adolescenti di questa zona, specialmente nelle aree più abbandonate e
degradate. Chi vuole conoscere il nostro lavoro può visitare il sito internet: www.cespat.org.br
.
Quanto ho descritto è solo una parte della storia di questi anni, una storia
fatta e scritta da tante persone umili, semplici e povere che hanno creduto e
credono in tutti i nostri progetti con una profonda fede e fiducia in Dio Padre.
Chissà che in futuro possa anche raccontarvi la storia di qualcuno che ci ha
accompagnati in questa meravigliosa esperienza. Concludo ringraziando il buon
Dio che attraverso tante persone generose ci permette di portare avanti questo
servizio e citando il nostro slogan: «Eu vim para que todos tenham vida»
("Sono venuto perché tutti abbiano la vita").