SR.
PAOLA VIZZOTTO
("Missionarie
dell’Immacolata", Gennaio 2009)
"Yes, I can... I dream...". Sì, anch'io posso "sognare", ma vorrei poter sognare con tanta intensità da "materializzare", realizzare, vedere vivo e tangibile quanto ho negli occhi del cuore e che scorre nella mia mente in pieno giorno, specie quando leggo i titoli dei giornali o vedo i "notiziari TV" o, semplicemente, ascolto i commenti in "metrò".
"2009"! Anno "cerniera" con la prossima decina. Come lo sogno? Che parliamo meno di carità, di accoglienza, di unità. Ma allarghiamo le braccia per "fare casa" a quanti hanno dovuto lasciarla in cerca di vita e di speranza...
Che non guardiamo con diffidenza e paura il "popolo del vento", e non li chiamiamo più "zingari". Ma scoprendo i tesori della loro cultura sappiamo "fare tenda" perché vivano nel nostro rispetto e fraternità.
Che non siamo "cellular-dipendenti" e riempiamo le orecchie del vicino con i nostri affari. Ma ritroviamo il gusto del "dialogo" franco e cordiale attorno ad un caldo caffè che profuma di famiglia.
Che non usiamo il "computer" per "formattare" la vita. Ma "rigustiamo" la gioia di una lettera scritta a mano in cui riconosciamo il volto dell'amicizia.
Che non giochiamo in solitaria per abbattere i nemici a colpi di "mouse". Ma godiamo della competizione festosa giocata sui prati tra compagni.
Che non diventiamo "copia-incolla" della moda imposta e pubblicizzata. Ma restiamo liberi di godere della fantasia scoperta sulle "bancarelle" e i "mercatini" non firmati.
Che non ci facciamo schiavi di paure politiche in vista del "voto". Ma sappiamo guardare la realtà con occhi di cittadini orgogliosi della "patria".
Che non vediamo nelle religioni "rifugi" o "antagonismi" alla nostra libertà. Ma fiduciosi ci apriamo al Dio dai diversi nomi, ma dall'unico amore per ogni uomo e donna della terra.
E potrei continuare a sognare...
Che non diciamo più: "I can... I dream...", ma "We can... We dream...". E insieme, liberi e fiduciosi, ci diamo la mano per camminare, per accogliere la vita, per creare il mondo, per lasciarci amare da Colui che ha fatto di un "sogno" la realtà amata di ognuno di noi.