I "FRATELLI" DEL "PIME"...

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«I "Missionari laici" a vita sono pochi... Troppo pochi!
Sono più "popolari", oggi, forme di "laicato missionario",
legate al "volontariato internazionale",
o all’impegno come "famiglia", a "tempo determinato"...
Ma una "Chiesa", in "salute",
si esprime anche con forme di "donazione" personale totale!».

FRATEL FELICE TANTARDINI (1898-1991), Missionario Laico del Pime in Birmania...

P. GIORGIO LICINI*
("Mondo e Missione", Ottobre 2017)

Erano chiamati i "Fratelli"... Alcuni insegnavano il catechismo, erano eccellenti nel canto liturgico, e si prendevano cura di Chiese, e Cappelle! La maggior parte, invece, costruiva scuole, luoghi di culto, ospedali... Si intendevano di infermieristica, e di cucina! Non mancavano i barbieri... Vivevano, e lavoravano, quasi in simbiosi, con i "Padri"! Nelle vecchie Missioni del "Pime", in India, Cina e Myanmar, il nome di alcuni di questi Missionari Laici è più ricordato, di quello dei Vescovi... Li ha fatti grandi (e "Santi") l’amore sconfinato per la gente, le Missioni, la Chiesa, e Dio! Erano tempi di scarsa elaborazione teologica, ma profonda spiritualità, e duro lavoro... Fratel Felice Tantardini, di cui parla il "fascicolo" allegato, e che speriamo di vedere presto "Beato", è partito per l’allora Birmania, nel 1922, ed è morto nel 1991!
Nel frattempo, tutto è cambiato: la Missione, e il Paese, che ora si chiama Myanmar, la Chiesa locale, e la Chiesa universale, il "Pime", la considerazione, e il ruolo, dei laici, oggi più riconosciuto! Non c’è più bisogno di un "Missionario Laico", che faccia quasi da "stampella" ai Sacerdoti, e al ministero ordinato, "factotum" delle missioni, e prezioso "braccio destro"... Certo, laici, e ministri ordinati, procederanno sempre insieme, nell’attività missionaria! E le forme di impegno laicale tenderanno a moltiplicarsi, ancora di più; perché svariatissimi sono i contesti, le sensibilità, e le necessità! Ma il "Missionario Laico Pime" (e di altre comunità simili...), celibe e, quindi, libero (anche in senso pratico...), a vita, cioè senza altri interessi, o pensieri, spiritualmente solido, e professionalmente preparato, ha, ormai, acquisito la sua autonomia, e un nuovo orizzonte di impegno! Non lavora più alla fondazione, e al consolidamento, anche strutturale, di comunità, e Diocesi, come al tempo delle missioni antiche... Ma, con la parola e, ancor più, la vita, porta il Vangelo nelle pieghe della società, e delle professioni, nei nuovi "areopaghi" della comunicazione, e della cultura! Bazzica la scuola, la fabbrica, e l’ufficio, i "media", l’ospedale, la foresta in pericolo, la strada, e i "senzatetto", i "ragazzi di strada", e i giovani senza speranza!
È vero, purtroppo, che i "Missionari Laici" a vita sono pochi... Troppo pochi! Sono più popolari, oggi, forme di "laicato missionario", legate al "volontariato internazionale", o all’impegno, come famiglia, a "tempo determinato"... Ci sono maggiori varietà, e flessibilità, di un tempo; una ricchezza, indubbiamente! Ma una Chiesa, in salute, si esprime anche con forme di donazione personale, totale... Non esiste, quindi, un problema riguardo al ruolo, e alla figura, del "Missionario Laico" a vita, ma a chi, e a quanti, intendono incarnarla! Per questo, il "Pime" ha deciso di indire un anno di riflessione, preghiera, e sostegno, alla vocazione missionaria laicale a vita, a partire da Domenica 8 Ottobre (come raccontiamo in questo "articolo"...)!

* Missionario nelle Filippine e in Papua Nuova Guinea,
e Direttore del Centro Missionario "Pime" di Milano