P. QUIRICO MARTINELLI DA MIRPUR
"NUOVA MISSIONE, PER PADRE BAIO..."
Il 17 Luglio scorso, P. Baio Gianantonio, classe 1944, di famiglia numerosa, cinque fratelli e due sorelle, con un fratello Parroco a Milano, e una sorella Suora di Clausura all'Isola di San Giulio, nato a Isola Vicentina, ma trapiantato a Vanzaghello, vicino a Busto Arsizio, ha dato l'addio alla sua Missione di Kawachola, situata a sessanta chilometri da Dhaka, dove ha sparso sudore e Parola di Dio per undici anni e sei mesi: ora sarà Rettore della "Pime House" di Dhaka!
Tanto sudore, perché il P. Gianantonio, quando è arrivato a Kawachola, ha trovato solo una piccola costruzione con il tetto di lamiera, e ora lascia una Missione fiorente, con la Scuola fino alla Classe Decima, l'Ostello per i ragazzi, il Centro Comunitario, e una bella Chiesa disegnata dal nostro P. Ezio, e dedicata a Sant'Agostino, nel ricordo del suo carissimo papà!
Ero presente, anni fa, quando è stata messa la prima pietra della Chiesa (il primo mattone, perché in Bangladesh non ci sono pietre...), e ho visto con quanto amore il P. Gianantonio metteva sopra il primo mattone l'immaginetta di Sant'Agostino, insieme alla foto del suo carissimo papà Agostino!
Nelle vicinanze della Chiesa, le "Suore dell'Immacolata" ("Pime") hanno costruito anche loro l'Ostello femminile... A quindici chilometri dalla Missione, c'è anche un "sottocentro", con la "scuoletta", la Chiesa e le Suore residenti!
È stata una bella festa, alla presenza del nuovo Vescovo Ausiliare di Dhaka, Mons. Shorot Francis Gomez, che ha ringraziato diverse volte, sia il P. Gianantonio, sia il "Pime", per il bellissimo lavoro fatto in quella zona in pieno sviluppo, piena di fabbriche e di lavoratori, che vengono da tutto il Bangladesh!
Ora, la Missione passa interamente nelle mani del Clero locale, secondo la bella tradizione del "Pime"... Tante parole, e qualche lacrima, perché ogni addio è sempre pieno di tanti bei ricordi, e di qualche rimpianto!
Erano presenti, alla festa di addio, da Zirani, il P. Gianpaolo, il P. Danilo e alcune Suore; da Mirpur, io con le Suore "Luigine" e "Pimine", e il nostro Catechista... Il P. Franco è rimasto alla "Pime House" di Dhaka, perché ancora convalescente, mentre il Fratel Alessandro è in Italia per le vacanze!
Conosco il P. Gianantonio fin dagli anni della Teologia, a Monza e, poi, a Milano... Siamo diventati Preti insieme, nel 1973; siamo andati a Londra a studiare l'Inglese lo stesso anno, e poi subito in Bangladesh, nell'Ottobre 1974, insieme ai Padri Dotti Carlo e Bozzini Giancarlo!
Nelle diverse Missioni in cui è stato, in Bangladesh, e negli anni passati in Italia, a Milano, come Direttore del "Centro Missionario" e Superiore Regionale, P. Gianantonio è sempre stato un lavoratore instancabile e tenace: in lui, il carattere Veneto, e quello Milanese, si sono mescolati molto bene!
Il suo giovane coadiutore, nel discorso di addio, diceva che ha imparato da lui una "regola di vita" per il lavoro Pastorale: la disciplina, la fedeltà e l'amore, nei riguardi del Signore e della gente!
La cosa che più gli invidio (di una "santa invidia", come dicevano i nostri Padri...), è l'ottimismo e l'entusiasmo, con cui ha sempre lavorato, ovunque!
Mi chiedevo, spesso: "Ma avrà pure, anche lui, i guai suoi, ogni tanto!",
come dice anche il P. Adolfo...
Solo che non lo dava a vedere, e probabilmente non gli dava molta importanza...
Tutto preso dallo zelo, per il Signore e le anime!
Ora mi accorgo di essere andato troppo per le lunghe, e di aver fatto un resoconto, che potrebbe andar bene anche per "Il Vincolo", quando sarà il momento... Cosa, che gli auguro, tra molti anni! "Abbimi per iscusato!", carissimo Gianantonio!
Alla festa di addio, qualcuno ha detto: "Ciul paka, kintu ridoe sobuj!". Cioè: "Ha i capelli bianchi, ma il cuore è sempre verde!".
Questo è anche il nostro augurio, pieno di affetto e di preghiere, carissimo Gianantonio!
Un grande abbraccio!
"CHICO", tuo "compagno di viaggio"…