MISSIONE SPERANZA

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P. GIOSUÈ BONZI DA HONG KONG

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"La potenza dello Spirito..."

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P. GIOSUÈ BONZI, Missionario del Pime ad Hong Kong!

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Hong Kong, 3 Settembre 2008

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Famigliari, confratelli e amici carissimi,
nel pieno dell’estate tropicale e subito dopo le "Olimpiadi" di Beijing, riprendo a comunicare con voi per un breve aggiornamento sulle vicende che riguardano più da vicino la mia missione qui in Cina.
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Anzitutto due celebrazioni "secolari" del "PIME" a Hong Kong, una di gruppo e l’altra individuale…
  • E 100 anni di vita di un Confratello, l’abruzzese P. Quirino De Ascaniis, nato a Giulianova (Teramo) il 5 Agosto 1908 e qui in missione dal 1933. Podio più alto e "record" assoluto in tutta la storia dell’"Istituto". Voce piuttosto "fievole", ma lucidità di mente e serenità d’animo meravigliosa!
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Rimango ancorato alla riflessione proposta nel "messaggio" di Pasqua: è sempre la "potenza" dello Spirito che agisce all’interno della nostra condivisione profonda con la "fragilità" di Dio fatto uomo, da cui scaturisce la "fecondità" della nostra opera di evangelizzazione. Pochi anni di vita missionaria o più di cento sono comunque un "tempo opportuno", un’occasione di salvezza per noi e per coloro a cui siamo mandati. Solo Dio può misurare il valore reale del contributo di ciascuno.
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È dal 2001 che seguo da vicino il fervore della Cina nel preparare le "Olimpiadi". Per caso mi trovai nella capitale cinese, con gli amici della "Federazione dei Disabili" della municipalità di Beijing, quando ci fu la scelta di quella città come sede dell’edizione "2008". Erano euforici e subito ci proposero di coinvolgere i portatori di "handicap mentale" e le nostre "Organizzazioni" in programmi di preparazione del grande evento. Fummo d’accordo di cominciare a Hong Kong nel 2002, chiamando i portatori di "handicap" "Ambasciatori delle Olimpiadi", con una competizione che metteva in luce gli esempi più forti di spirito di superamento dei propri limiti, di resistenza nell’impegno di servire il prossimo e di promozione di relazioni di amicizia e di fratellanza. Il gran finale fu tenuto nell’auditorio dell’Università "Politecnico" di Hong Kong, alla presenza di delegazioni da Pechino e altre città cinesi e di varie autorità, tra cui il Vescovo Zen e il Console Generale d’Italia a Hong Kong. Fu un gran successo. Le celebrazioni furono poi tenute nel 2004 a Pechino, nel 2006 a Qingdao e nel 2007 a Macao.
I portatori di "handicap" hanno perciò contribuito a mettere in risalto il vero "spirito olimpico".
Il "regime politico" cinese era scontato che volesse sfruttare questa occasione per la propria "glorificazione". Di fatto non si è trattato di far entrare la Cina nel grande "teatro" delle nazioni del mondo, ma di far convergere tutti i popoli del mondo alla "corte" del "Regno di mezzo", perché potessero ammirarne la grandezza e rendergli omaggio, come al tempo degli imperatori.
L’accentramento di ogni potere nel "Partito unico" e l‘ossessione del controllo assoluto su tutto e tutti hanno fatto uscire il meglio e anche le "storture" della Cina di oggi.
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Quello che il "regime" non aveva preventivato è stato il terribile "terremoto" nel Sichuan e regioni vicine. La prima reazione è stata quella tipica di questo "regime": solo poche persone e organi di informazione avrebbero potuto conoscere e diffondere le notizie del "sisma" in Sichuan. È stata l’immane entità del "terremoto" che ha mandato "a gambe all’aria" le pretese dei soliti poteri del Governo e l’ottusità spaventosa dei "burocrati", costringendo i Capi al vertice a muoversi per primi nella direzione positiva di apertura e solidarietà, in contrasto con l’atteggiamento dei loro "discepoli" che purtroppo mantengono il potere in Birmania.
Questo evento di estrema fragilità e "vulnerabilità" ha prodotto l’occasione per far emergere le doti più positive e belle del popolo cinese, della gente comune.
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Noi siamo vicini alla gente e percepiamo ogni giorno quanto di positivo questo popolo esprime. È stato bello vedere la gente orgogliosa e contenta dello "spettacolo culturale" e delle medaglie vinte dai loro campioni. La gente se la merita questa soddisfazione. Il "regime" ha cercato di sfruttare per il proprio "tornaconto" la tendenza verso il "nazionalismo". S’è avvertito questo fenomeno qui a Hong Kong quando è passata la "fiamma olimpica". Stupidamente, in questa occasione, per eccesso di zelo nell’obbedienza ai consigli dei "tirapiedi" di Pechino, il Governo di Hong Kong ha fatto agire la polizia contro ogni minima e legittima forma di "dissenso", in modo assai affine a quello del "sistema comunista". Segnali poco positivi.
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Sabato 6 Settembre sarò a Pechino, ufficialmente invitato all’apertura delle "Paraolimpiadi" di Beijing, accompagnando altri 19 rappresentanti della "Fu Hong Society", tra cui alcuni portatori di "handicap", che non parteciperanno alle competizioni, ma si esibiranno in uno spettacolo. Nei giorni successivi, ci sarà l’ultimo atto del programma "Ambasciatori delle Olimpiadi".
Di questo ve ne parlerò più tardi. Possibilmente di persona con tanti di voi, durante la mia presenza in Italia dall’inizio di Ottobre fino al 27 dello stesso mese. Uno dei motivi principali di questo mio viaggio è la bella circostanza della celebrazione delle "Nozze di Diamante" di mia sorella Gesuina con il suo Valerio.
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Sono in corso i lavori di ristrutturazione dell’appartamento, nel quartiere di "case popolari" del "Tsui Ping Estate", nel distretto di Kwun Tong in Kowloon, che entro il mese prossimo comincerà ad ospitare i primi membri con "handicap mentale" della quarta "Casa Famiglia", che si chiamerà "Radiance" ("Radianza"): è uno dei significati dei primi due caratteri che compongono il suo nome cinese "超瑩軒" ("Chiu Ying Hin"), derivati dai nomi propri di due membri con "handicap" della "Splendor" e della "Concordia Casa Famiglia" ("CF"), deceduti negli scorsi anni e che, come Yuen Ming ("Splendor") dell’"Encounter Casa Famiglia", sono diventati in nostri "angeli protettori".
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Eccovi qui di seguito il volto di Wai-Chiu [pronuncia "C’iu"]

WAI-CHIU.

("Splendor CF", 2003, cm. 70 di altezza, morto a 41 anni),
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e di Siu-Ying

SIU-YING.

("Concordia CF", 2003, morta a 42 anni).
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Simpatici, vero?
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La nuova "Casa Famiglia" potrà ospitare un massimo di 8 portatori di "handicap" e accoglierà, come le altre tre "Case", persone in età adulta senza più possibilità concreta (genitori estinti, o troppo anziani e ammalati) di essere assistiti dai propri famigliari.
Stiamo selezionando dalla "lista d’attesa" i primi quattro, che tra poche settimane inizieranno a formare la nuova "Famiglia", e stiamo preparando e formando le "house-mothers" e gli "house-brothers", che presto faranno condivisione di vita con loro.
Anche di questo conto di parlarne a viva voce con molti di voi il prossimo mese!
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Chiudo, rinnovando i più sentiti ringraziamenti per il vostro preziosissimo sostegno e i più fraterni saluti, fortemente uniti nel Signore… Arrivederci!

Vostro aff.mo,
P. Giosuè Bonzi