DALL'ITALIA ALLA "MISSIONE"...
Cinquant’anni per la Cina!
Graditissima,
riceviamo la "Lettera Circolare"
che Padre Mario Marazzi invia, da Guangzhou, ai suoi "amici"
Italiani...
Ci trasmette tutto il suo affetto,
e la gioia di "servire" sempre, dopo cinquant’anni, la
"Chiesa" di Cina!
P.
Mario Marazzi
("Missionari
del Pime", Marzo 2011)
"Come acqua fresca a un
assetato, così una buona notizia da un Paese lontano!"...
Questa frase in Inglese campeggia all’interno dell’Ufficio Postale Centrale
di Hong
Kong. Scolpita su una
tavola di legno, era collocata nel vecchio edificio delle Poste, quando le
Lettere impiegavano tempo ad arrivare a destinazione. Ora non è più così. Mi
auguro comunque che questa mia Lettera agli amici Italiani giunga ugualmente
come acqua fresca, porti cioè un messaggio di gioia e di speranza.
Ho una buona notizia da condividere con voi: l’11 Giugno dell’anno che è
appena finito ho celebrato il "50mo Anniversario" della mia
Ordinazione Presbiterale. Vi invito a ringraziare con me il Signore per il dono
di essere diventato Prete e Missionario!
Poco dopo essere diventato Prete, arrivai ad Hong Kong. Fu come se la mia
famiglia, la mia Parrocchia di origine, il Seminario del "Pime"
dove sono stato formato, mi avessero consegnato ai Cattolici di Hong Kong,
dicendo: «Adesso tocca a voi prendervi cura di Padre Mario!». Da quel momento
la mia famiglia, i miei amici, il mio Istituto sono passati in secondo piano, e
tra me e la gente di Hong Kong è iniziato un rapporto di amicizia. Li ringrazio
per avermi accolto, aiutato e sostenuto in tanti modi. E quando, sette anni fa,
ebbe inizio la mia presenza nella Cina Continentale, il rapporto di amicizia si
è esteso ai disabili mentali e agli Assistenti di "Huiling",
ai Cristiani della Chiesa di Guangzhou e a tanti altri.
In questi cinquant’anni ho sentito vivo il sostegno della mia famiglia, di
tanti amici, della mia Comunità Parrocchiale, del mio Istituto Missionario,
sostegno che si è espresso in tanti modi, specie nella Preghiera e, non ultimo,
anche nell’aiuto materiale per qualche Progetto che mi stava a cuore.
Ringrazio tutti di vero cuore!
Qualcuno si domanderà: perché mandare soldi in Cina,
una Nazione che è ormai la seconda potenza economica del Mondo? La risposta è
che del benessere del Paese, sempre più in aumento, non beneficiano tutti in
modo equo. Ci sono grandi masse che vivono ancora ai margini della Società. E
così le "Onlus" ("Organizzazioni" non a scopo di lucro, di
utilità sociale) come la nostra non ricevono regolari sussidi dallo Stato.
Huiling pareggia il suo bilancio attraverso le modeste rette versate dai
famigliari, con le adozioni a distanza sostenute dalla generosità di vari
amici, e con altri contributi offerti da Enti o singoli individui.
La mia opera qui è fatta di piccole cose: vivere assieme a un gruppetto di
disabili cercando di offrire loro un po’ di affetto, dare conforto alle loro
famiglie, incoraggiare le "Mamme" e gli Operatori di Huiling nel loro
non facile impegno di assistenza e riabilitazione, salutare e sorridere alle
persone che incontro lungo la giornata... Piccole cose che mi sforzo di fare con
amore, convinto che «a Dio servono piccoli uomini, con i loro difetti e le loro
carenze, per dare serenità!» (Don Ugo Pedrini, della Diocesi di Como, morto
nel 2009).
Da alcuni anni, l’8 Dicembre, la Diocesi di Hong Kong organizza, nella
Cattedrale, una Celebrazione Comunitaria per i Preti, le Religiose e i Religiosi
che ricordano il loro Anniversario di Ordinazione e Consacrazione. Il mese
scorso è toccato anche a me (Prete da cinquant’anni) e al Confratello che mi
ha aperto la strada nell’impegno a favore dei disabili di "Huiling",
Padre
Fernando Cagnin
(Prete da venticinque anni). Mi sono preparato alla Celebrazione con una
giornata di silenzio e Preghiera nella Casa per Ritiri di Sek O, in mezzo agli
scogli, in riva al mare. All’orizzonte vedevo le navi che entravano nello
Stretto che conduce alla baia di Hong Kong. Mi hanno ricordato la nave che
cinquant’anni fa da
Genova
mi portò qui ad iniziare la mia avventura
Missionaria!
Quel giorno il mare era agitato, e non ho potuto fare a meno di pensare e
pregare per la Chiesa di Cina che, oggi più che mai, è come una barca sbattuta
dalle capricciose onde del Regime.
A tutti i fratelli e sorelle di Fede sparsi nel Mondo il Papa
Benedetto XVI chiede
di pregare per i Cristiani Cinesi. Penso che a noi, presenti in Cina, sia
chiesto qualcosa di più. Intercedere non vuol dire semplicemente "pregare
per qualcuno", come solitamente pensiamo. Significa "fare un passo in
mezzo", mettersi in mezzo ad alcuni per camminare assieme. Far sentire ai
Cristiani Cinesi la nostra amicizia e solidarietà, stare con loro condividendo
gioie e sofferenze, offrire il nostro incoraggiamento e aiuto là dove è
possibile è il piccolo contributo che possiamo dare a questa Chiesa che ci
accoglie, e di cui siamo lieti di far parte!