"UFFICIO AIUTO MISSIONI"

MISSIONE AMICIZIA     Viaggio ad Haiti...     SEGUENTE

Nell’Isola, colpita dal "Sisma" del 2010,
alla scoperta dei "Progetti", sostenuti dal "Pime",
grazie al vostro "aiuto"...
Come la Scuola, "La Providence", e il Dispensario di "Ti Rivyé"!

P. Segio Fossati, Missionario del Pime nelle Filippine e a Detroit! Maurizio Barcaro, Missionario Laico ad Haiti...

P. Sergio Fossati, "Pime"
("Mondo e Missione", Aprile 2013)

Mi trovavo al Centro Missionario "Pime" di Detroit, quando le immagini del Terremoto ad Haiti, nel Gennaio 2010, fecero il giro del mondo! Confesso che, atterrando a Port-au-Prince dopo un lungo viaggio, il mese scorso, temevo di rivedere le stesse immagini raccapriccianti... Non è stato così, ma mi sarei aspettato di trovare una situazione migliore, se non altro per il grande impegno di tanti, che sono accorsi in aiuto di questo Popolo, così provato! Molti vivono ancora nelle "Tendopoli": troppi non hanno accesso all'acqua pulita, e ai servizi igienici elementari. Violenza e abusi sono compagni quotidiani, per coloro che ancora risiedono nell'area della Capitale, Port-au-Prince. Ecco perché Maurizio non permetteva che io e Fabrizio Carabelli – dell'"Ufficio Aiuto Missioni", del "Pime" di Milano – uscissimo da soli, ma ci faceva sempre accompagnare da due amici Haitiani, tanto alti da sembrare "corazzieri". Maurizio Barcaro è il Missionario Laico, che da diciannove anni vive nella Capitale, e ha fondato la Missione e Associazione "La Kay Mwen" (che in "Creolo" significa "Casa mia"), nel quartiere Sibert di Port-au-Prince. Dal 1999, collabora con il "Pime"! Gli anziani sono sempre stati una sua priorità... Vedendo lo stato di abbandono in cui versavano alcuni di essi, ha pensato di accoglierli in una struttura tipo "Casa-Famiglia", dove possono trovare un letto, essere curati ed assistiti. Grazie ai fondi dei sostenitori del "Pime", ha potuto ristrutturare gli ambienti originari fortemente danneggiati dal Sisma, ed ora ben trenta anziani possono godere di alloggi semplici, ma confortevoli, e di uno spazio comune all'aperto sufficientemente ampio, ben ombreggiato e areato. Un'Infermiera e due assistenti si occupano quotidianamente di loro, e la cucina, che serve anche le Scuole, fornisce loro i pasti. Accanto all'impegno per gli anziani, Maurizio, su richiesta di alcune mamme della zona, ha dato avvio a una Scuola, il cui nome dice tutto: "La Providence"... Dalla prima aula all'aperto, molti passi sono stati compiuti! Ora ben novecento studenti, dalla Scuola Materna alle Superiori, frequentano la Scuola, suddivisi in due turni, e approfittano di quello che, per la maggior parte di loro, è l'unico pasto completo della giornata. Molti provengono da quartieri vicini, camminando diversi chilometri per raggiungere la Scuola. Circa trecento, sono sostenuti, attraverso il nostro "Ufficio Aiuto Missioni". La particolarità di questa Scuola è che non si accettano iscrizioni, ma i bambini vengono cercati nelle zone più povere di Port-au-Prince (come "Cité Soleil", ironicamente... la "Città del Sole"!), e a loro non viene chiesto nulla, se non l'impegno a frequentare le lezioni. Le spese per il materiale scolastico, la divisa, il pasto, gli stipendi degli insegnanti, sono coperti dagli aiuti dei donatori, e dal sostegno a distanza. Grazie, in particolare, all'impegno dei sostenitori del "Pime", a seguito del Terremoto, ora gli studenti sono ospitati in ampie aule, possono disporre di una mensa luminosa e areata, di una sala per il Corso d'Informatica, di un Ambulatorio di prevenzione medica e oculistica, di una Biblioteca (in allestimento), e anche di una Cappella. Abbiamo verificato che la gestione degli aiuti, dei nostri donatori, è precisa e puntuale. Le nuove generazioni di Haitiani hanno il diritto di avere tutte le possibilità, che l'educazione offre, per ricostruire la loro terra, il loro Popolo, la loro dignità... Certo, i problemi da risolvere sono ancora molti, ma donare a questi giovani la speranza di un futuro non ha prezzo!
Maurizio ci ha poi fornito il "fuoristrada", per raggiungere la seconda mèta della nostra visita: la Missione di Saint Gerard, a Ti Rivyé di Dupre. Per raggiungerla, a poco meno di 250 chilometri da Port-au-Prince, nel "Nord" del Paese, ci sono volute oltre sette ore di viaggio. Dopo l'illusione di 150 chilometri di strada asfaltata, lungo la costa, abbiamo dovuto fare i conti con interminabili piste, con profonde buche e grossi sassi, di abbagliante e polveroso calcare bianco. Infatti, soprattutto di questo materiale sono composte le montagne, in questa parte di Haiti. Lo si vede sciogliersi nei primi metri delle calde acque del Mare Caraibico: segno che, se non cesserà il taglio dei pochi alberi rimasti, tra poco tutte le colline si dissolveranno nel mare. D'altra parte, senza alternative, la gente deve pur vivere: perciò si produce il carbone di legna, che – venduto a caro prezzo nella Capitale – permette almeno di comprare riso e fagioli. La Missione di Saint Gerard è retta da un giovane Sacerdote "Fidei Donum" dell'Arcidiocesi di Milano, Don Giuseppe Grassini. Tre Suore, due Filippine e un'Indiana (Infermiera diplomata), collaborano con Don Giuseppe nella gestione della Scuola Parrocchiale e del Dispensario. Purtroppo, la collina sulla quale molti anni fa erano stati costruiti la Chiesa e il Dispensario, si sta letteralmente muovendo, con profonde crepe visibili sui muri, e sul pavimento. Anche Ti Rivyé sperimenta il massiccio esodo del dopo Terremoto, dalla Capitale verso le campagne. Coloro che erano emigrati a Port-au-Prince in cerca di lavoro, si sono trovati senza nulla, in seguito alle devastazioni del Sisma, e non hanno potuto far altro che tornare da dove erano partiti. Il Dispensario esistente, pur gestito con oculatezza dalle Suore, è del tutto insufficiente – come spazio e come attrezzature – , a prestare un minimo servizio sanitario. Don Giuseppe ha già acquistato un terreno su un'altra collina vicina (che sembra non muoversi!), e ha costruito quattro aule per la Scuola, con tanto di bagni e serbatoio per l'acqua piovana, nonché un pozzo per l'acqua potabile. Sulla stessa collina, abbiamo visto i lavori di scavo manuale per le fondamenta del nuovo Dispensario, che usufruirà dello stesso pozzo. La costruzione sarà robusta, "anti-sismica", spaziosa e pulita, per accogliere degnamente coloro che necessitano di assistenza sanitaria. La
"Fondazione Pime Onlus" ha deciso di utilizzare parte dei fondi ricevuti per la ricostruzione del dopo Terremoto di Haiti, proprio per questo Progetto... Non è stato facile scegliere tra situazioni di estrema necessità, ma ci è sembrato un Progetto valido e di grande impatto, in una zona poverissima e mancante di tutto!