"MISSIONE" E "SANTITÀ"

PROGETTO VISMARA: Ricostruzione Orfanatrofio colpito dal Terremoto
BEATIFICAZIONE: un Video, un aiuto! 26 Giugno 2011: P. VISMARA BEATO

P. Clemente Vismara: Il Santo dei bambini

P. Clemente Vismara (foto)
Lettera di P. Zanchi sulla Beatificazione di P. Vismara
BLESSED CLEMENT VISMARA: Video from the U.S.A
Causa di Beatificazione: Testimonianza di P. Rizieri Badiali

Intervista di P. Gheddo a P. Badiali -Audio

Ma noi la bellezza l'abbiamo dentro...

PADRE CLEMENTE VISMARA

RACCONTO:  PARTE I   PARTE II

Evangelizzare, cioè insegnare a lavorare - Birmania, Aprile 1939

PRECEDENTE     Il "dono" del "Beato" Vismara!     SEGUENTE

Il "Grazie" del "Superiore Generale" del "Pime", Padre Zanchi,
per il "dono" della "Beatificazione" di Padre Clemente,
uomo "straordinario" nell’"ordinario".

P. CLEMENTE VISMARA (1897-1988), Missionario del Pime in Birmania...

P. GIAN BATTISTA ZANCHI
("Missionari del Pime", Agosto-Settembre 2011)

Domenica 26 Giugno ho partecipato alla Liturgia della Beatificazione del nostro Padre Clemente Vismara, a Milano, e Lunedì 27 all’Eucaristia di Ringraziamento ad Agrate Brianza! Voglio dire il mio e nostro "Grazie" al Signore, prima di tutto per il dono di questo nuovo "Beato". Si tratta di un dono del tutto gratuito, quasi inatteso. Un dono per la Chiesa di Milano, per Agrate, Paese Natale, e per tutti noi del "Pime". Voglio, inoltre, dire il mio "Grazie" a tutti coloro che hanno collaborato per far emergere la bellezza di questo Confratello e in particolare alla Chiesa del Myanmar, che ancora conserva lo stupore e la meraviglia di un annuncio che cambia la vita.
Ma oltre al doveroso "Grazie", permettetemi alcune semplici considerazioni...
La prima! Padre Clemente è stato un
Missionario "straordinario" nell’ "ordinario". Ha vissuto la vita di sempre con lo stesso spirito di Fede, lo stesso ottimismo e con lo stesso entusiasmo della prima volta. Diceva: «A me basta amarli come li ama Dio... Amare senza pretendere di essere amato, donare senza aspettarsi riconoscenza...». Come vivere questo ideale, in mezzo a situazioni di grande sofferenza e di estrema povertà? Con semplicità! Padre Clemente confida, in una "Lettera", dove trova la forza per restare fedele ed ottimista: «Soprattutto pregavo molto, perché capivo che solo con l’aiuto di Dio avrei potuto sopravvivere in quella desolazione e isolamento assoluto!».
Il
Cardinale Tettamanzi, nella sua "Omelia", ha sottolineato la «grandezza della piccolezza Evangelica». Forse è vero, allora, che anche noi possiamo diventare "Beati" a condizione di conservare dentro di noi vivo il desiderio di guardare costantemente al Cielo, di lavorare per qualcosa di più grande, di fare sacrifici per far contenti gli altri... in modo semplice!
Una seconda considerazione! Qualcuno potrebbe obiettare che Padre Vismara è stato solo un buon "Brianzolo", efficace ed efficiente, come un vero "Pimino": cercare mezzi per fare opere e compiere del bene. Da solo ed isolato da tutti gli altri. Va certamente detto che Padre Clemente era figlio del suo tempo: tempo di fatica, di sacrifici, di estrema povertà. Nella sua lunga vita è rientrato solo una volta in
Italia, segno di una totale disponibilità al Signore e alla Sua Provvidenza. Allora non esistevano certo le "Onlus", od altri "Organismi" che finanziavano Progetti. Anche i rapporti fra le Chiese, i Cristiani, i Paesi d’origine e i Missionari in giro per il Mondo erano molto diversi.
Va, inoltre, notata la sua grande disponibilità ed obbedienza, quando il Vescovo gli propone di cambiare
Missione! Padre Clemente era a Monglin da 31 anni, ed il Vescovo gli chiese di trasferirsi a Monping, distante 225 chilometri, dove c’era ancora tutto da fare. E lui disse al Vescovo: «Non ti chiedo nemmeno perché mi sposti, tu sei il Vescovo ed io obbedisco! Vuoi che venga via subito, o mi dai qualche giorno per prepararmi?». Più tardi, annoterà: «Ho obbedito perché sono convinto che, se faccio di testa mia, sicuramente sbaglio... Si tratta di ricominciare da capo! La cosa più faticosa è la freddezza della gente. Credete che io abbia a perdere le staffe? Mai! Sarà come Dio vuole! Fiorisci dove Dio ti ha piantato!».
Certo, molto della "Beatitudine" di Padre Clemente è frutto dei suoi "Scritti", del modo semplice e genuino di comunicare la sua vita, le sue esperienze, la sua Fede. Mi pare che anche in questo ci sia di esempio e di stimolo, nel voler raccontare quel Dio che compie grandi cose nella nostra vita; nel cercare di vedere la nostra stessa vita, i fatti che ci capitano, con gli occhi di Dio. Padre Clemente era un Prete, un Missionario entusiasta della sua Vocazione, che raccontava la sua vita con un talento particolare, quasi da Poeta, ma interpretandola sempre alla luce di quella Fede che «rende gioiosa la vita, perché ci aiuta a confidare nel Signore»!
Il "Beato" Clemente Vismara interceda per tutti noi, ed ottenga nuove Vocazioni Missionarie! Facciamo nostra la Preghiera della Veglia in Preparazione alla Beatificazione: «O Signore, ricco di compassione e di Grazia, trasmetti anche a noi lo Spirito che hai donato a Padre Clemente e, nelle prove di ogni giorno, donaci la serenità del cuore e la gioia, che nascono dall’abbandono alla tua volontà!».