Il Papa:
«Una "ricostruzione" anche
"civile"»
Il "Cardinale" Robert Sarah ("Pontificio
Consiglio Cor Unum")
ha letto il "Messaggio",
durante la "Celebrazione" a Port-au-Prince.
Dal nostro
inviato a Port-au-Prince, Paolo Lambruschi
("Avvenire", 13/1/’11)
«È tempo di ricostruire subito, non solo le strutture materiali ma
soprattutto la convivenza civile, sociale e Religiosa!». Sono le «parole di
Speranza» che, «nelle attuali circostanze particolarmente difficili», Benedetto
XVI ha voluto inviare alla Popolazione di
Haiti
a un Anno dal devastante Terremoto.
«Auspico che il Popolo Haitiano – ha
detto il Papa nel suo "Messaggio",
letto dal suo Inviato, il Cardinale Robert
Sarah, durante la Messa – sia il primo protagonista della sua storia
attuale e del suo futuro, contando anche sull’aiuto Internazionale, che ha
già dato segni di grande generosità attraverso l’aiuto economico e quello
dei Volontari giunti da tutti i Paesi!».
«In occasione del Primo Anniversario del terribile Terremoto che ha gettato nel
lutto il vostro Paese – ha affermato – , sono unito a voi tutti, cari
Haitiani, per assicurarvi la mia Preghiera, particolarmente per quanti sono
morti!».
E l’impatto del Cardinale Robert Sarah con le "Tendopoli" Haitiane
è stato duro: «Non ho mai visto tanta miseria, tante persone in condizioni
così inumane. Eppure hanno conservato la loro Fede!», dice il Presidente del "Pontificio
Consiglio Cor Unum". Martedì ha celebrato una Messa nel
"Campo Sfollati" di Parc Acra.
Quindi ha celebrato ieri mattina la Messa davanti alla Cattedrale crollata di "Notre
Dame", circondata dalle rovine del centro antico. Ha concelebrato
con il Cardinale di Edinburgo, Keith O’Brien, il "Nunzio" Bernardito
Auza e i dieci Vescovi di Haiti, tra cui Guire Poulard, Vescovo di Cayes,
appena nominato Arcivescovo della Capitale.
Qual è la sua "opinione" sulla "situazione"?
C’è stata una grande solidarietà verso Haiti, eppure sembra non bastare, abbiamo fatto tutti troppo poco per questa gente. La situazione è inaccettabile.
Cosa le ha detto il Papa?
Haiti è nel cuore di Benedetto XVI. Ho portato la sua Benedizione e un aiuto concreto proveniente dalle offerte ricevute per il Terremoto: 800.000 Dollari per la ricostruzione delle Scuole e 400.000 Dollari per la ricostruzione delle Chiese, sentito il parere della "Conferenza Episcopale". Inoltre ho detto a questo Popolo disperato e semplice, molto Religioso, che si sente vittima di una maledizione, che invece deve conservare Fede e Speranza. Dio è vicino a loro, quanto è accaduto è una calamità naturale, non Volontà Divina. Semmai, le colpe sono dell’uomo.
Lei ha incontrato il "Presidente" uscente, René Preval...
Gli ho chiesto di parlarmi dei mali di Haiti. Mi ha risposto che sono la violenza, la miseria, la corruzione. Quest’ultimo punto mi preoccupa molto, perché preclude il futuro. Mi pare che i Politici abbiano grandi responsabilità per questa drammatica situazione. Hanno paralizzato Haiti in un momento così difficile. Servono persone che pensino al bene comune, la "Chiesa Haitiana" deve formarli.
Cosa dobbiamo fare ora, per "aiutare"?
Per quanto ci riguarda, ho chiesto una lista di Progetti urgenti da finanziare con la "Carità" del Papa. La Chiesa continuerà a stare vicina ai fratelli Haitiani, per aiutarli a camminare da soli. Ma ora tocca ai Governi mantenere le promesse fatte!