DALLA BIRMANIA, ALL’ITALIA...

PROGETTO VISMARA: Ricostruzione Orfanatrofio colpito dal Terremoto
BEATIFICAZIONE: un Video, un aiuto! 26 Giugno 2011: P. VISMARA BEATO

P. Clemente Vismara: Il Santo dei bambini

P. Clemente Vismara (foto)
Lettera di P. Zanchi sulla Beatificazione di P. Vismara
BLESSED CLEMENT VISMARA: Video from the U.S.A
Causa di Beatificazione: Testimonianza di P. Rizieri Badiali

Intervista di P. Gheddo a P. Badiali -Audio

Ma noi la bellezza l'abbiamo dentro...

PADRE CLEMENTE VISMARA

RACCONTO:  PARTE I   PARTE II

Evangelizzare, cioè insegnare a lavorare - Birmania, Aprile 1939

PRECEDENTE     Padre Clemente a Valmadrera!     SEGUENTE

Il "Beato" Clemente Vismara, nel "ricordo" di un "Confratello",
che lo incontrò a Valmadrera,
durante il suo unico "rientro" in Italia, dalla "Missione" in Birmania.

P. CLEMENTE VISMARA, accanto ai Confratelli Missionari, nell'Incontro a Valmadrera, durante la sua Visita in Italia...

P. ANGELO RUSCONI
("Missionari del Pime", Gennaio-Febbraio 2012)

Luglio 1957! Ricordo benissimo, ora con stupore, quell’incontro con Padre Clemente Vismara all’"Oratorio Maschile" della mia Parrocchia, davanti alla Grotta della Madonna, una conversazione poi nel "Bar", come vecchi amici. Partito per la Birmania nel 1923, ritornava in Italia per la prima volta (e sarà l’unica) con un programma di lavoro, oggi si direbbe di Animazione Missionaria, più che di riposo. Nell’agenda era prioritaria la visita ai parenti dei suoi Confratelli. A Valmadrera abbracciava la mamma di Padre Valentino Rusconi, con lui da dieci anni.
Padre Valentino gli parlava spesso dell’"Oratorio", dove
Don Antonio Redaelli, e poi Don Giacomo Cossa, giocavano tutta la loro passione educatrice per renderlo terreno fertile di Vocazioni e di impegno nel sociale. Lo vide pieno di ragazzi, in un giorno feriale d’estate, sentì parlare di numerose Vocazioni Maschili e Femminili, ne restò entusiasta!
In fondo offrire una vita buona, formare le nuove generazioni, suscitare Vocazioni, era la sua passione, il suo carisma. La sorpresa fu grande, trovandosi con tre
Missionari del "Pime" Padre Severino Crimella, Padre Camillo Villa, il "sottoscritto" – e Padre Lodovico Crimella della "Consolata", come dalla "fotografia" qui sopra!
Amava ripetere: "Non omnis moriar!" («Non morirò del tutto!»). Eccolo, allora, sempre circondato da orfani ed orfane. Tanti nei primi 25 anni, tantissimi al rientro dall’Italia. «La vita ha valore solo se la si dona agli altri!», scriverà. «Più tanti saremo e più saremo allegri!». «Mi viene un po’ di malinconia a non sentire il vociare di ragazzi!». A pochi mesi dalla morte, il 15 Giugno 1988, all’età di 91 anni – di cui 65 anni passati ai confini tra
Laos, Cina e Thailandia, nel tristemente noto "triangolo dell’oppio" – scrive: «Gli scolari, miei orfanelli, che mando a Scuola sono oltre 200! Naturalmente, tutte le mattine passano davanti alla mia casa per andare a Scuola, e mi salutano chiamandomi per nome!». Cosa sarà di loro, gli veniva chiesto. «Questi orfanelli non sono miei, ma di Dio, e Dio non lascia mancare loro il necessario!». Ne fece continua esperienza. «A me basta amarli come Dio li ama... Amare senza pretendere di essere amato, donare senza aspettare riconoscenza... Sarà come Dio vuole!».
Un dolcissimo "aneddoto"...
Nei giorni della
"Beatificazione" di Padre Clemente, mi trovavo a Taunggyi, nel Seminario "Pre-Teologico" Nazionale di Myanmar: 57 giovani vi si preparano al Sacerdozio. La Liturgia ci faceva leggere pagine di "Vangelo", dove Gesù sgrida gli Apostoli, difende i bambini, li presenta come stile di vita. Mi è venuto spontaneo pregare: «Caro Gesù, mi sembra che ti piaccia sgridare i tuoi Apostoli, non ti lasci sfuggire nessuna occasione (cfr. "Mt 16,23"; "Lc 9,51-55"; "Mc 8,17-21"), soprattutto se si sentono infastiditi per i bambini (cfr. "Mt 18,2-5"; "Mt 19,13-15"). Noi invece stiamo onorando un Apostolo di oggi, il nostro Confratello, Padre Clemente, che ha speso tutta la vita con un amore materno per i piccoli!».
Davanti all’Orfanotrofio, aveva costruito una Grotta, con la Statua della Madonna. Ogni giorno guardava a lei, conversando, e guardava a loro: «Spero, cara Madre, che ti possa sentire a casa tua qui! Ci sto io e non mi lamento! In più, è consuetudine dei miei ragazzi ogni sera, prima di andare a dormire, cantarti una canzoncina, farti una serenata... Caro Gesù, certamente ti fa piacere!».
Nei primi anni di Missione, scrive: «Qui sono a 120 chilometri da Kengtung, se voglio vedere un altro Cristiano, devo guardarmi allo specchio!». C’è dell’umorismo, certo, nelle sue parole, ma nascondono una forte emotività. Arriva a confidare ad un amico: «Anch’io ho pianto!».
Una fede "rocciosa" lo sostiene: «Mi alzo molto presto al mattino, e vado in cima alla montagna: quando vedo il sorgere del sole, capisco che Dio non mi ha abbandonato!». «Mi sento piccolo, piccolo, in questa foresta di alberi secolari, ma proprio a me Gesù ha detto: sei il sale della terra!».
«Fiorisci dove Dio ti ha piantato!». L’albero è fiorito, con pazienza ha portato e porta frutti in abbondanza:
Monglin, MongPhyak, Kenglap, nomi strani, Comunità vive. Preti e Suore locali, con il suo nome, Clemente e Clementina, ragazzi in Seminario. «Che cosa vuoi di più?».
«Patriarca della Birmania», lo dirà la
"Conferenza Episcopale Birmana", al compiersi dei suoi 60 anni di Missione. «Lascia perdere il mio passato!», dirà lui ad un Confratello. «Parliamo del mio futuro!».
Il futuro tuo, Padre Clemente, e dei tuoi Confratelli, quello della Chiesa Birmana e non solo, è lì nella Cappella del Seminario di Taunggyi; sono questi 57 giovani in preghiera, mentre tu, in
"Piazza Duomo" a Milano, sei proclamato "Beato"!
"Non omnis moriar!".